A cura di Lucia Zappacosta.
Un progetto sulla memoria di un alimento: il pane, un prodotto simbolo di quotidianità, frutto del duro lavoro nei campi, cibo spirituale e nutrimento base per il sostentamento dell’uomo.
Dalla lavorazione tradizionale con acqua farina e sale, per poi passare alla fase di cottura, l’artista ricava un segno indelebile: una “bruciatura” che appare agli occhi dopo aver consumato il pane, una testimonianza tangibile pensata per resistere al tempo.
Il processo di elaborazione è aperto al pubblico, il quale potrà contribuire alla realizzazione dei “frutti” che abiteranno temporaneamente l’Artocarpus.