Un libro sulla periferia “oltre Raccordo”

FuoriRaccordoLa periferia romana, una sovrastruttura di identità e di esperienze che costituisce sempre più il tessuto vitale della città. Se il centro storico continua a rappresentare “la gestione”, i quartieri periferici ormai consolidati ospitano il maggior numero dei residenti della metropoli, circa due terzi del totale, una città-territorio che si estende in un’area vasta e articolata.

L’occasione per interrogarsi su questi aspetti non solo urbanistici e sociologici legati allo sviluppo della nostra città è offerta dal libro “Fuori Raccordo. Abitare l’altra Roma” (Donzelli), uscito in questi giorni e che sarà presentato venerdì 20 gennaio 2017 (dalle 16.00 alle 19.00) presso la Facoltà di Ingegneria a San Pietro in Vincoli.

L’evento costituirà un’occasione per una riflessione ed una discussione su questioni importanti della nostra città, dal tema dell’abitare a quello delle periferie e dello sviluppo recente di Roma.

La periferia, in effetti, è sempre più estesa ed anche il Grande raccordo anulare non costituisce più il limite che per molto tempo ha segnato i confini, almeno ideali, della città al di fuori del centro storico. Lo sviluppo insediativi è stato intenso, causa soprattutto i prezzi delle abitazioni, e questa moltitudine di persone spesso rappresenta una vera e propria trasformazione antropologica nei modi dell’abitare.

“Sui territori limitrofi Roma in passato ha svolto un’azione attrattiva, agendo come una sorta di ‘buco nero’, assorbendone risorse e persone – si legge nella presentazione del volume. “Oggi, invece, una serie di processi innovativi spinge verso un ribaltamento dei rapporti di forza tra città e periferia. Quest’ultima tende a rendersi autonoma, ma le difficoltà sono ancora tante: se infatti ad attrarre la popolazione in queste zone sono fattori ricollegabili a una migliore qualità della vita, queste continuano a essere le aree in cui Roma ‘esporta’ le funzioni indesiderate, dalle discariche ai poli della logistica. E se l’esodo non è segnato da distinzioni socio-economiche, nei fatti non si generano fenomeni di mixité, ma una semplice giustapposizione di realtà che non dialogano tra loro: complessi abitativi esclusivi all’interno di campi da golf, aree residenziali abusive, poli tecnologici, aree industriali, zone agricole intercluse, poli del gioco d’azzardo, campi rom. D’altra parte, come risposta a queste difficoltà, emergono forme nuove di auto-organizzazione o di collaborazione tra istituzioni e cittadini, attraverso la creazione di comitati e associazioni”

Autore del volume è Carlo Cellamare, docente di Urbanistica presso l’Università “La Sapienza” di Roma. La sua attività si concentra, in particolare, sul rapporto tra urbanistica e vita quotidiana, tra pratiche sociali e trasformazione urbana.

Il libro scaturisce, però, da un lavoro di ricerca collettivo, durato tre anni, ad opera di un gruppo interdisciplinare composto da urbanisti, sociologi e antropologi. Si tratta di un viaggio “fuori Raccordo”, che esplora luoghi dai nomi familiari eppure sconosciuti, e discute sulla città e sul suo futuro, mettendo a fuoco alcune questioni centrali ancora trascurate, da cui emerge un’immagine complessa e sorprendente della città.

L’introduzione è di Alessandro Balducci.

Il testo contiene saggi di: Giovanni Attili, Alessandro Balducci, Antonella Carrano, Giovanni Caudo, Carlo Cellamare, Pierluigi Cervelli, Alessandro Coppola, Ernesto d’Albergo, Alessandro Lanzetta, Maria Immacolata Macioti, Elena Maranghi, Giulio Moini, Francesco Montillo, Valerio Muscella, Dorotea Papa, Lidia Piccioni, Barbara Pizzo, Monica Postiglione, Irene Ranaldi, Enzo Scandurra, Federico Scarpelli, Nicola Vazzoler.