Fabio Avaro, Enzo Casertano e Gabriella Silvestri sono i protagonisti della commedia “Un per cento, punizione ad affetto” che dal 21 novembre sarà in cartellone al teatro Roma di via Umbertide.
La matassa della vicenda si dipana, fra equivoci, malintesi, interruzioni, dubbi e giochi di enigmistica mostrando il valore e la potenza dei buoni sentimenti. Hans e Sesto, non potrebbero essere più diversi per struttura fisica, passioni, scelte di vita, interessi e sensibilità. Il loro incontro avviene all’interno della stanza 46, al settimo piano della clinica San Gaetano a Roma, dove sono stati portati da un invito comunicato loro tramite una lettera riservatissima, ma anonima, arrivata a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno. Il perché di questa convocazione diverrà evidente al pubblico solo al termine dello spettacolo, quando le tessere del mosaico verranno messe al loro posto dalla signora Anna. Hans è un bidello, anzi un operatore scolastico, o per meglio dire “un allenatore in seconda”, che viene da Napoli. E’ un uomo mite, sposato con l’asfissiante Marisa ed ha un figlio, il quattordicenne Francesco, promessa del calcio italiano. Sesto, invece, è un esuberante chiacchierone residente in una zona non proprio altolocata di Roma Sud, è un ex talento del mondo del pallone con una carriera stroncata da un infortunio al crociato. Convive con Patrizia ed alimenta la sua passione di tifoso dedicandosi ai piccoli sportivi, in particolare alla categoria dei pulcini. Andare all’appuntamento, previsto per le dodici, e ritrovarsi fianco a fianco con un estraneo, e soprattutto con una bara di chissà quale sconosciuto, è l’occasione per parlare delle tante sfaccettature dell’animo umano, ma anche per mettere a confronto due comicità – quella romana e quella napoletana – nel bel mezzo di una situazione aggrovigliata che tarda a svelarsi.