Solidarietà “all’amatriciana”

Non è chiaro perché, per fare beneficenza alle popolazioni terremotate di Lazio e Marche, bisogna passare per forza sotto le forche caudine dell’amatriciana. D’accordo, questo piatto tradizionale è il simbolo del paese più colpito dal terremoto di agosto, però questa “spettacolarizzazione” forzata di ogni donazione invita perlomeno a riflettere. Non sarebbe più giusto donare direttamente alle popolazioni terremotate anziché passare per le mille iniziative che, in cambio dell’obolo, offrono spesso cene luculliane e all’insegna del trendy?

La Regione Lazio, che non sottraendosi al “marketing della beneficenza” ha riempito di cartelli pubblicitari tutto il territorio, ora lancia anche un “kit” – questa la definizione perfettamente british – per la pasta alla amatriciana: una scatola con tutti gli ingredienti, il cui ricavato verrà devoluto ai Comuni del Lazio colpiti dal sisma.

L’idea, spiega un comunicato, è dello stesso governatore Nicola Zingaretti. Il “kit”, con i loghi della Regione, contiene guanciale, pomodoro in barattolo, pasta e pecorino romano. Ogni commento ci appare superfluo.