Scuola media Grazia Deledda e quegli studenti “figli di un Dio minore”

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un papà e l’impatto con una nuova realtà scolastica:

“Gli studenti, nei mesi scorsi, hanno vissuto connessi con i professori. L’emergenza e la webcam hanno creato un nuovo dialogo, un nuovo rapporto, spesso molto difficile. Ci hanno messo impegno, tutti. Questo connettersi, questo «non guardarsi» da vicino i nostri ragazzi sono riusciti a superarlo, hanno fatto quello che andava fatto: lavorando e partecipando a progetti. Tanti sacrifici per un premio finale, tornare a scuola, stare con i compagni di classe e cercare in qualche modo di tornare alla “normalità” .
14 settembre, dopo tanta sofferenza, dopo tanti dubbi per il possibile rientro nelle aule,
si arriva all’agognato primo giorno di scuola; per gli studenti dell’ Istituto di secondo grado Grazia Deledda di via Fortifiocca un impatto difficile, sopratutto per i ragazzi della prima media, che dovranno affrontare un passaggio importante, un nuovo corso di studi, un nuovo percorso. Ma per alcuni  di loro l’impatto è ancora più duro. Già perchè finiscono parcheggiati in 3 nuove sezioni create ad hoc per mancanza di banchi e aule abbastanza grandi per poterli accogliere tutti.
Tre classi di prima media, di bambini figli di un dio minore, composte da 13 o 14 ragazzi, spostati dalle sezioni ufficiali perchè in soprannumero. Queste nuove sezioni non esistono sulle piattaforme on line della scuola, classi senza orari ben definiti e senza alcuni professori. Dopo tre settimane dall’inizio delle lezioni, storia, geografia , matematica,  scienze sono materie sconosciute ai più. Le discipline e i professori  vengono cambiati di volta in volta, a seconda dell’organico presente e della disponibilità del personale aggiunto.
Bisogna affrontare i disagi in un momento storico difficile, d’accordissimo, ma i disagi dovrebbero essere equamente suddivisi fra tutti i ragazzi della scuola, in caso contrario diventa discriminazione, disparità di trattamento tra alunni. Non dimentichiamo che  la maggior parte delle classi della Grazia Deledda ha un organico completo e orari ben definiti. Questo evidentemente non è per tutti. Questioni che spesso finiscono nei tribunali. Definire la discriminazione in base ad un confronto tra diversi alunni sarebbe sbagliato. Come lo sarebbe in qualunque altro ambito. Ciò che deve essere usato come metro di giudizio è il principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e da quelle di tutti i Paesi democratici. Lo studio è un diritto per tutti e ci deve essere pari dignità per ogni studente.”

Un papà amareggiato