L’hanno ribattezzata “autostrada” la “nuova” via La Spezia partorita dai cantieri della metro C. Due corsie che costituiscono una superstrada che arriva nel cuore di San Giovanni, sputando un fiume di automobili e di motorini.
Si sentono traditi gli abitanti della zona. Alcuni avevano dedicato tanto tempo a contattare progettisti, a vagliare progetti, a indire riunioni, a lanciare idee. Tutto inutile. Di quella irrefrenabile voglia di sostenibilità è rimasto zero. Del resto, posizionare una pista ciclabile in quel caos di automobili significherebbe voler male ai ciclisti.
La polemica monta (tardi) e martedì 4 aprile, alle 7:30 del mattino, i residenti saranno in diretta da via La Spezia su Raitre, trasmissione “Buongiorno Regione”. Servirà?
Dove erano tutte queste persone quando la stazione di San Giovanni è stata aperta al pubblico e sarebbe stato utile inscenare una qualsiasi protesta?
Perché non ci si concentra anche sull’assurda chiusura di viale Castrense dall’incrocio con via San Severo fino a piazzale Appio, che sta accentuando il traffico su via La Spezia, come era prevedibile?
Possibile che nessuno abbia rilevato la mancanza di scivoli per portatori di handicap, di alberi ad alto fusto, di aree di pedonalizzazione salvo quanto avvenuto in via Orvieto, dove l’ingrombo dello sfiatatoio è diventata una sorta di panchina per avvinazzati?
