Piazza Re di Roma, tra le più alte incidentalità pedonali di Roma

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La mappa di oggi racconta l’incidentalità pedonale a Roma nel 2015, per un totale di oltre 1800 investimenti. Se ne ricavano diverse informazioni e spunti di riflessione. In primo luogo dalla distribuzione appare evidente come la mobilità pedonale sia limitata quasi esclusivamente alle zone interne agli abitati (fanno eccezione i parchi urbani, dove comunque l’eventualità di incidenti è prossima allo zero), con una concentrazione maggiore nelle urbanizzazioni che presentano aree con funzioni commerciali, concentrate nel centro città. L’evidenza che nelle periferie estreme si registrino pochi incidenti è con molta probabilità dovuta non tanto ad una maggior sicurezza delle sistemazioni, quanto al fatto che di pedoni ne circolino di meno, perché una caratteristica di questi insediamenti è proprio l’essere fruibili solo per mezzo dell’automobile. Quindi da un lato occorre fare in modo di abbattere l’incidentalità pedonale, realizzando sistemazioni stradali che riducano drasticamente la pericolosità dei veicoli a motore, dall’altro occorre promuovere la funzione della mobilità pedonale nelle periferie per contrastare le emergenze sanitarie prodotte dalla sedentarietà. Anche questa mappa, come quella relativa all’incidentalità ciclistica, evidenzia il picco di pericolosità di Piazza dei Re di Roma, seguito a breve distanza da Piazzale Appio. Il picco assoluto per la città di Roma sono Piazza Venezia, piazza della Repubblica e piazzale Ostiense. Non a caso sistemazioni “a rotatoria” pensate per privilegiare la velocità di scorrimento veicolare. Una strategia di organizzazione urbana da ripensare drasticamente ed in fretta, per la nostra stessa incolumità.

(Ambiente, Mobilità e Decoro Urbano – Municipio Roma VII)