Piazza Ragusa, la storia dell’ ex deposito Atac

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imm imm2Il deposito Atac è di poco successivo a quello di San Paolo nato nel 1928. “Rilevante” viene giudicato il suo interesse architettonico nella Carta della Qualità del Piano regolatore.
Sono edifici sorti nei primi decenni del secolo passato, archeologia industriale di pregio, delicate architetture. Dopo un passato glorioso fine anni 90 ha cominciato progressivamente a essere messo in disuso.
Fra le aree interessate il deposito di piazza Ragusa occupato simbolicamente nel 2011, ma ancora lì nel suo desolante abbandono da oltre 20 anni. A pochi metri dalla Stazione Tuscolana occupa oltre 20mila metri quadrati comprende l’isolato compreso tra via dei Rogazionisti e via Verbania. Un progetto di riqualificazione tuttavia c’era e prevedeva che di quei 20mila metri quadrati un 33% venisse destinato a uso abitativo e il restante 67% a uso commerciale e servizi. Le facciate dell’ex rimessa rimarrebbero le stesse, mentre verrebbero demoliti i manufatti incongruenti facenti parte del complesso, lungo via dei Rogazionisti, e il completamento del fronte residenziale lungo la stessa strada. Ovviamente nulla si è fatto e oggi gli interni in abbandono, le ragnatele sulle bacheche sono il simbolo della totale mancanza di programmazione che ha caratterizzato Atac in questi ultimi 20 anni, un’azienda che ha un buco di bilancio come una voragine e che nello stesso tempo è proprietaria di gioielli architettonici di grande valore. Per agevolare lo sfruttamento di questo patrimonio era stata costituita una controllata, la Atac Patrimonio appunto, che nulla ha fatto se non elargire stipendi d’oro ai propri manager, tra i quali gli ormai famosi 63mila euro al mese all’amministratore Gabbuti, nominato da Alemanno e poi cacciato da Marino. A tutto questo si oppongono da anni comitati e reti che, dal basso, promuovono un’idea diversa per la riqualificazione degli immobili e il rilancio della partecipata. L’ex-rimessa  è al centro di un progetto partecipato di riqualifica che prevede per lo stabile una riconversione ad eco-stazione. L’obiettivo è quello di realizzare un polo ecologico in grado di offrire il servizio di trasporto pubblico per il centro storico e per le aree urbane limitrofe, valorizzando la tutela dell’ambiente e la promozione di una mobilità alternativa al servizio del traffico locale e di quello indotto dalla vicina stazione Tuscolana, rilanciando i livelli occupazionali, e riqualificando e selezionando in termini di ecosostenibilità l’offerta in risposta alla crescente domanda di mobilità.