Nuova tassa sulle seconde case: tetto dell’aliquota dal 10,6 all’11,4

CasaAncora tasse, ancora ridenominazione: da Imu a Imi. Ma la sostanza cambia poco. Anzi, probabilmente si registreranno nuovi aumenti.

La nuova tassa, frutto di un emendamento ammesso all’esame in commissione Bilancio, è stato presentato da 24 parlamentari del Partito democratico e punta a istituire un’imposta municipale sugli immobili che sostituisca Imu e Tasi. Secondo quanto proposto, l’aliquota decisa dai Comuni per gli immobili (seconde case) e i fabbricati (tranne quelli rurali) va dall’8,6 all’11,4 per mille mentre per ville e castelli (in questo caso anche se prime case) va dal 5 al 7 per mille.

Per i fabbricati delle imprese costruttrici destinati alla vendita si prevede invece un’aliquota che va dall’1 al 2,5 per mille, sempre lasciando ai Comuni la facoltà anche di azzerare l’imposta. Il pagamento rimane previsto in due rate, il 16 giugno e il 16 dicembre e i Comuni dovranno rendere disponibile i modelli di pagamento precompilati.

“L’emendamento sulla unificazione di Imu e Tasi fa due cose: da un lato, conferma quello che Confedilizia ha sempre detto, e cioè che la Tasi non è una tassa sui servizi ma una patrimoniale, così come lo è l’Imu; dall’altro, aumenta la tassazione sugli immobili – commenta il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa. “Il limite massimo ordinario della somma delle aliquote – continua Spaziani Testa – è del 10,6 per mille. L’emendamento suggerito dall’associazione dei Comuni, invece, lo porta all’11,4 per mille. Misura, quest’ultima, che nel 2015 era stata ammessa solo in presenza di corrispondenti detrazioni sulla prima casa – quindi senza aumenti di tassazione – e che per il 2016 è stata inopinatamente confermata, senza condizioni, solo per alcuni Comuni, così come fa per il 2017 il ddl bilancio. Ci aspettiamo che questo aumento di imposizione sugli immobili non faccia strada. Le tasse su case, negozi e uffici vanno drasticamente ridotte”.

“Nel 2017 gli italiani pagheranno ancora più tasse sulle proprie case grazie all’emendamento alla manovra depositato dal Pd per la creazione di nuova tassa, l’Imi, che andrà ad accorpare l’Imu, l’imposta municipale unica, e la Tasi, il tributo per i servizi indivisibili. Il Pd spiega che questa nuova imposta ha l’intento di semplificare, accorpando due imposte in una, in realtà la nuova tassa sarà più salata per i contribuenti delle due precedenti in quanto il limite massimo ordinario della somma delle aliquote di Imu e Tasi attualmente è del 10,6 per mille, mentre quello della nuova Imi sarà all’11,4 per mille. Aumentano dunque le tasse per gli italiani, alla faccia dei proclami elettorali di Renzi che ripete sempre che le tasse – è il commento di Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord.