Come sempre avviene in questi casi, c’è a chi piace e a chi non piace questa soluzione post-cantiere, con meno parcheggi in superficie, marciapiedi più larghi e realizzati con diversi materiali che ne segnalano il differente utilizzo, panchine abbastanza eleganti, alberatura con castelletto di protezione, parapedonali a iosa.
I detrattori contestano un arredo urbano indubbiamente freddo, la scarsa presenza di verde (per lo più cespugli) destinato probabilmente a seccarsi, l’enorme “voragine” visiva rappresentata dalla rampa per accedere ai parcheggi, la difficoltà ad orientarsi per i pedoni.
Di contro, c’è chi evidenzia l’ordine e il decoro riconquistati dall’area, con una penalizzazione più ampia che riduce i parcheggi (di fatto solo sei su un lato), impedendo anche la doppia sosta. Lo stanziamento di un numero minore di automobili riduce l’inquinamento, ma anche i danni ai marciapiedi, ai parapedonali e al verde.
Insomma, i pareri sono discordanti, così come – del resto – quelli tra i favorevoli e i contrari ai Pup, i Piani urbani per i parcheggi: c’è chi li gradisce come “effetto ordine”, chi, viceversa, ci si oppone. Ora speriamo solamente che non venga meno la manutenzione di ciò che è bello perché nuovo.