LA NOTA / La Giornata internazionale delle foreste

La superficie forestale sta ancora crescendo a seguito dell’abbandono dell’agricoltura nelle aree montane marginali, ma il 2018 è stato un anno terribile per le foreste italiane che hanno subìto il peggior evento atmosferico di sempre: la tempesta Vaia – con piogge e raffiche di vento stimate oltre i 150 km/h – ha provocato enormi danni in un’area complessiva di 42.500 ettari di foreste nel Nord Italia.

Il danno si aggiunge a quelli già fatti negli scorsi anni dai cambiamenti climatici: nel 2016 a causa di gelate tardive, nel 2017 per incendi invernali e moria di vegetazione naturale dovuta alla siccità.

“In ogni parte del mondo il 21 marzo si festeggia la Giornata internazionale delle foreste e non c’è occasione migliore per ricordare il dramma che stanno vivendo i boschi nel nostro Paese – dichiara Maria Cristina d’Orlando, presidente del PEFC Italia. “Da quasi cinque mesi ormai, 8,5 milioni di metri cubi di alberi – in un’area dove se ne tagliano meno di 1,5 all’anno – giacciono a terra a causa degli effetti della terribile tempesta Vaia, figlia dei cambiamenti climatici. Mai le nostre foreste avevano subìto un fenomeno distruttivo di tale portata e, in questo senso, il tema della Giornata internazionale delle foreste 2019, che è ”Foreste ed educazione – imparare ad amare le foreste”, ci suggerisce il percorso che va intrapreso per tornare ad una situazione di normalità per queste aree.

Un percorso che, come ribadito dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ci costringe a fare i conti con la realtà della vita quotidiana, e a cercare di prendere atto dell’esigenza di una maggiore comprensione dei fenomeni in atto”.

Il danno è catastrofico per l’economia di tutto il settore: i proprietari pubblici e privati con i boschi distrutti dovranno ora sostenere maggiori costi di taglio ed esbosco del legname, perdita di valore del legno, programmazione da rivedere, costi del ripristino. Anche lavorare in bosco, in queste condizioni, sarà più costoso (+30 per cento) e pericoloso. Infine, per almeno 2-3 anni si dovrà lavorare con volumi di legname straordinari e fare investimenti importanti, in zone dove la viabilità è stata compromessa dalle rovinose piogge associate alla tempesta di vento.

Il tema delle foreste – e dell’ambiente in genere – interessa anche le grandi città in quanto i boschi rappresentano un rifugium da preservare proprio come contraltare all’urbanizzazione selvaggia.