I prodotti di Natale nei negozi: il panettone siciliano

È distribuito solo in pochi negozi di nicchia nella Capitale. Viene da Raffadali, nei pressi di Agrigento. È il panettone della dolciaria Di Stefano, la cui storia ha avuto inizio nel 1986 quando Paolo Di Stefano ha avviato – insieme ai figli Enzo, Benvenuto e Settimio – un piccolo laboratorio di pasticceria artigianale nel cuore della cittadina siciliana. La passione per l’eccellenza coltivata in famiglia, il profondo rispetto per l’arte pasticcera siciliana e le materie prime del territorio, il coraggio di sperimentare, la voglia di sorprendere sono alla base dello spirito che da oltre 30 anni anima questa azienda con i propri prodotti davvero esclusivi. Impasto dopo impasto, i Di Stefano hanno conquistato il cuore di molti italiani, in particolare, visto il periodo, con il Panettone Siciliano lavorato a mano.

La storia è genuinamente siciliana, nata e cresciuta nel solco della tradizione e della creatività tipici dell’isola. Oggi orientata al futuro attraverso scelte dal carattere audace e innovativo come il lancio del Pandoro Siciliano, e capaci di soddisfare le richieste di un mercato sempre più esigente con lo sviluppo delle linee gluten free. La qualità è il faro che orienta da sempre le scelte della dolciaria Di Stefano, la ricerca dell’eccellenza la sua massima espressione di arte e amore per il prossimo.

Per il Natale 2020 la Di Stefano, presente presso l’Enoteca Colosseo in via Celimontana 20, ma anche ad Albano Laziale presso l’Enoteca La cultura del vino in corso Matteotti 176, ci invita a compiere un viaggio in Sicilia alla scoperta di materie prime d’eccellenza e ricette nuove, di sapori unici e genuini, di storia e mitologia riletta in chiave contemporanea dagli artisti Domenico Pellegrino e Ligama, autori delle due Capsule Collection Limited Edition di quest’anno.

Uova fresche, burro 100% italiano, acqua oligominerale e poi pistacchi, mandorle, cioccolato, carrube e arance siciliane lavorate secondo l’antica tradizione dolciaria sono gli ingredienti per un Natale dal gusto irresistibilmente sincero e genuinamente siciliano come la terra che gli dà origine, Raffadali, chiamata dagli arabi “villaggio delle eccellenze”.

Forte delle conferme ricevute da parte del mercato e degli addetti ai lavori, la Di Stefano ha deciso di puntare sul rafforzamento e consolidamento della propria posizione all’interno del suo segmento di mercato e alla conquista del mercato healthy food e gluten free, con ledue le novità del Natale 2020 – il Pandoro Siciliano e il Panettone Siciliano Gluten Free – che s’aggiungono alle linee già esistenti.

Da anni, l’azienda sceglie l’arte contemporanea e l’artigianalità made in Sicily come simbolo delle sue produzioni, grazie alle collaborazioni con artisti, designer, stilisti e chef. Si pensi, al Road Tour nazionale dello scorso anno in cui gli chef Marcello Trentini, Marco Ambrosino, Arcangelo Dandini e Maurizio Zanolla insieme alla chef ambassador siciliana Bianca Celanohanno celebrato, a Torino, Milano, Roma, Firenze, la versatilità del panettone. La Di Stefano, prima azienda in Italia a ideare e realizzare questo format di sperimentazione, ha organizzato quattro cene in ristoranti stellati e gourmetin cui il panettone, presente in tutte le portate, è stato declinato in vari modi.

Dal 2015, la Di Stefano ha iniziato una staffetta del bello all’insegna della valorizzazione e rivisitazione in chiave attuale della cultura e della tradizione siciliana. Dalla “truscia” con cui avvolgere il panettone della stilista Marella Ferrera che ha cucito a mano antichi tessuti di batista di cotone al piatto in legno serigrafato e alla latta salva freschezza ispirata ai personaggi simbolici dell’Opera dei Pupi dell’artista Alice Valenti; ed ancora, dal piatto in Laminan sempre a tema cavalleresco del designer Andrea Branciforti al piatto in ceramica realizzato dall’artista Domenico Pellegrino insieme a Ceramiche De Simone, e infine, il dittico in vetro del 2020 dell’artista Ligama: sono queste le Capsule Collection Limited Edition Di Stefano.

Per il Natale 2020 il testimone di Alice Valenti – autrice della prima latta d’autore – passa a Domenico Pellegrino. Classe 1974, artista amante delle policromie: ha fatto delle tradizioni della sua terra il leitmotiv della sua ricerca. Unico artista siciliano presente alla 58. Biennale di Venezia del 2019 ha partecipato anche alla Biennale Arcipelago Mediterraneo. Scelto da Disney Italia per il lancio dell’ultimo film di StarWars a Milano, ha preso parte a Manifesta12 e a Palermo Capitale della Cultura. Miti greci e leggende, supereroi contemporanei, a metà tra il pop e il folk, vestiti di tradizionali decori siciliani e le luci delle feste patronali diventano/inventano un nuovo linguaggio con cui l’artista racconta il suo tempo.

«Mi sono ispirato alla figura e alla corte di Federico II di Svevia – spiega Domenico Pellegrino – perché trovo attuale la sua visione del mondo e il suo progetto di rivoluzione culturale. Nello specifico, il soggetto scelto per la latta – il leone antropomorfo passante – è la trasposizione di una mia opera in luminaria che è mia intenzione esporre presso il Palazzo dei Normanni di Palermo per renderla fruibile al pubblico. Federico II di Svevia è stato il primo re a parlare d’inclusione e unione di popoli e culture diverse com’è testimoniato nei mosaici della Cappella Palatina e della Sala di Ruggero dove, tra le altre rappresentazioni, troviamo il leone antropomorfo passante realizzato con tessere in oro zecchino provenienti da Bisanzio simbolo della luce divina e tessere rosse simbolo della regalità. Mi sono rifatto a un re perché volevo che questa latta fosse concepita come un dono regale carico di simboli e significati positivi legati alla cultura e alla pace tra i popoli. Ritengo che l’amore di Federico II per la Sicilia e le arti, l’avvicini virtualmente alla mia ricerca e al lavoro fatto in questi due anni con l’azienda Di Stefano, altrettanto illuminata nella sua scelta di unire il buono al bello e di valorizzare il nostro patrimonio artistico culturale e gastronomico».

Ligama, classe 1986, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Catania, diventando assistente della Cattedra di Incisione che ha lasciato nel 2015 per dedicarsi esclusivamente alla pittura. Dopo anni di ricerca sulle tecniche di stampa, il suo percorso artistico si è concentrato sui pixel quali elementi che compongono l’immagine virtuale.

Ligama ha realizzato due piatti tondi in vetro, presentati separatamente all’interno della confezione del Magnum così da sottolineare l’importanza singola e doppia di queste ninfe destinate a diventare creature mostruose.

(di Giampiero Castellotti, foto di Alessandro Castagna)