Falsi venditori Acea: è un’invasione all’Appio

CartelloDal primo luglio 2020 non esisterà più la cosiddetta “fascia di tutela” per i clienti di luce e gas. Diventerà quindi obbligatorio passare al cosiddetto “libero mercato”, cioè affidarsi all’universo delle tariffe più o meno scontate, tra gioie e dolori. In effetti finora in pochi si sono fidati (e hanno fatto bene): tre italiani su cinque hanno preferito rimanere sotto la maggior tutela, cioè il prezzo e le regole stabilite direttamente dall’Autorità dell’energia elettrica, ossia l’Arera. Chi l’ha fatto non se n’è pentito: diverse ricerche dimostrano come i prezzi nel libero mercato sono stati meno convenienti rispetto alla maggior tutela, a causa anche di non poche sorprese spiacevoli.

Questo passaggio, che diventerà obbligatorio tra poco più di un anno sulle spinte dei Palazzi europei, sta moltiplicando il numero di incaricati veri e fasulli delle aziende del settore che in modo continuo entrano nei condomini per proporre offerte o fornire informazioni spesso fasulle.

Non manca, tra loro, chi cerca di carpire la buona fede dei consumatori, facendo firmare fogli o cercando di acquisire dati personali relativi non solo all’identità, ma anche al numero di contatore o agli estremi del contratto. Sono numerosi i casi di denunce: tante le persone che si ritrovano contratti pur non avendo mai avuto intenzione di aderire a questa o a quell’altra offerta. Sono tanti coloro che si sono ritrovati il cambio di contratto di fornitura a loro insaputa.

In caso di raggiri, questo esercito di intermediari veri o presunti tende a ottenere più informazioni utili allo scopo di attivare vere e proprie truffe, ad esempio fingendo di fare sondaggi sul consumatore in modo da poter venire a conoscenza del codice Pod del contatore o di altri dati sensibili.

Il primo consiglio è di non dare informazioni di alcun genere, né di firmare alcunché. Mai, inoltre, consegnare alcuna bolletta. A poco serve la richiesta del tesserino di lavoro nel quale dovrebbero essere indicati i dati dell’incaricato: spesso è falso. Altro avvertimento: mai dare soldi all’incaricato. Meglio, insomma, non aprire proprio la porta, anche perché i malintenzionati potrebbero fotografare qualsiasi cosa.

Forse la soluzione migliore sarebbe quella che le grandi aziende facessero marketing senza bisogno di questo mercato del porta-a-porta o delle telefonate, metodi davvero invadenti e che consentono, seppur indirettamente, la grande mole di truffe che si registrano ormai quotidianamente.

E’ vero che Acea ha diffuso diversi avvisi per ricordare che gli operatori dell’azienda hanno con sé sempre il badge, con l’obbligo di mostrarlo. Ma ciò non previene certo il fenomeno della crescita di numero dei malintenzionati, pronti ad indossare i panni dell’intermediario nel migliore dei modi.

Anche l’Appio è invaso da questo genere di venditori. Ecco uno dei cartelli, tra l’altro sgrammaticato, comparso negli edifici in zona piazza dei Re di Roma a fine febbraio, dove addirittura viene inserita la data inesistente del 29 febbraio 2019. L’obiettivo, si ipotizza, potrebbe essere quello di far uscire di casa il malcapitato per tentare di “ripulirgli” l’appartamento. O di accreditare maggiormente la necessità di fornire dati a questi falsi mediatori che prendono di mira soprattutto le persone più anziane.