Eco Luxury: Roma è una delle città più desiderate al mondo

Il turismo di alta gamma costituisce un comparto consolidato che in Italia vale un quarto della spesa turistica totale (circa 25 miliardi) e che in Europa raggiunge quota 170 miliardi di euro con potenziale ancora inespresso che potrebbe arrivare a 520 miliardi di euro (dati Eccia – European Cultural and Creative Industries Alliance). Uno sviluppo che s’intreccia con gli aspetti sostenibili dell’esperienza di viaggio e gli strumenti dell’innovazione tecnologica, ormai sempre più prioritari tra le esigenze dei profili alto spendenti.

Anche se l’Italia, sul fronte dell’Eco Luxury, ancora non rientra tra le prime venti nazioni della classifica mondiale – di cui 19 europee, in testa gli scandinavi, l’unica extraeuropea è l’Uruguay – cresce anche da noi la sensibilità verso importante questo segmento del mercato turistico.

Proprio questo tema, coniugato tra sostenibilità e innovazione, è stato al centro del forum promosso nell’ambito della sesta edizione di EcoLuxury Fair, manifestazione in corso di svolgimento a Palazzo Taverna a Roma fino al 12 novembre, con workshop B2B, forum, fam trip destinati agli operatori turistici con tappe a Roma e nel Lazio.

Dopo i saluti introduttivi di Enrico Ducrot, ceo di Ecoluxury e Viaggi dell’Elefante, il quale ha ribadito che il turismo di alta gamma è “un segmento fondamentale del mercato turistico ed è destinato a crescere nel segno della sostenibilità e dell’innovazione”, l’assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e moda di Roma Capitale, Alessandro Onorato, ha ricordato che il lusso a Roma, pur rappresentando circa il 2 per cento dell’offerta, incarna il 22 per cento del fatturato.

Ivana Jelinic, amministratore delegato dell’Enit, ha esordito ricordando che “siamo una delle nazioni più desiderate in assoluto e che le peculiarità dell’Italia sono uniche”, per cui “il luxury va sostenuto, costituendo un grande vantaggio per l’Italia della bellezza paesaggistica, artistica e culturale”. Jelinic ha evidenziato poi il ruolo degli eventi e delle sagre, un valore aggiunto soprattutto per i turisti stranieri. Ha inoltre confermato il bilancio largamente positivo per la campagna di promozione con la Venere di Botticelli, “apprezzata in particolare nei mercati più lontani, dall’Asia al Sud America”.

Infine per le aree interne, quelle in maggiore sofferenza sul front del turismo, la rappresentante dell’Enit ha indicato due strade da valorizzare: “Credo che una risposta concreta possa venire dal turismo delle radici, considerando quante persone di origine italiana siano sparse in tutto il mondo, e la promozione del modello ambientale dei borghi”.

Sui trend di Roma hanno parlato Onorio Rebecchini, presidente del Convention Bureau di Roma e Lazio, il quale ha illustrato il suo organismo nato nel 2017 sul modello di quelli esistenti all’estero da oltre un secolo, specie negli Usa, “frutto della proficua collaborazione tra pubblico e privato”. Rebecchini ha fatto l’esempio dei menù a chilometri zero, che specie a Roma portano competitività rispetto a città estere.

Ha chiuso il forum, moderato dal giornalista turistico Roberto Gentile, neopresidente della sezione Industria del turismo e del tempo libero di Unindustria Roma Raffaele Pasquini di Aeroporti di Roma, il quale ha reso noto che la sezione da lui presieduta è composta da 86 aziende operanti in tutta la filiera, tra alberghi, sport & leisure, infrastrutture e trasporti, Mice, agenzie di viaggi e tour operator, attività culturali, termale e ristorazione, per un totale di 8.200 dipendenti.