Cibo e adolescenti, se n’è parlato a Roma

“Cibo semplificato – i “bibitoni” nel costituiscono un’espressione contemporanea -, atomizzazione del tempo e competizione nel mangiare, ad esempio nell’ultrapiccante, sono tre fenomeni che stanno caratterizzando l’alimentazione in queste ultime stagioni, specie dei più giovani. È invece necessario rilanciare la gratificazione del cibo”. Così Carlo Hausmann, direttore generale di Agro Camera, azienda speciale della Camera di commercio di Roma, ha aperto la terza conferenza del progetto “Switch”, percorso innovativo condotto da Agro Camera e da altri trenta partner europei per studiare nuove forme di comunicazione capaci di indirizzare l’attenzione del consumatore verso la salvaguardia della salute e dell’ambiente.

Sul tema “La nutrizione negli adolescenti” si sono confrontati Stefania Ruggeri, ricercatrice e nutrizionista del Crea, la giornalista Cristina Giannetti, direttrice del magazine “Creafuturo”, la chef stellata Iside De Cesare e il docente di economia agraria dell’Itas “Garibaldi”, Attilio Ferraiolo.

La dottoressa Ruggeri, sulla base anche di esperienze nella pratica clinica, ha delineato l’attuale quadro italiano decisamente allarmante per quanto riguarda l’adolescenza, il periodo dai 13 ai 18 anni, illustrando recenti studi che attestano una crescita del 30 per cento di depressioni in questa fascia d’età dopo la pandemia e addirittura del 40 per cento dei cosiddetti “DCA”, cioè i disturbi del comportamento alimentare, di natura psichiatrica. “Tutto ciò mentre le istituzioni hanno completamente abbandonato gli adolescenti – ha evidenziato la ricercatrice del Crea.

A ciò, ha ricordato la dottoressa Ruggeri, si sommano le insicurezze e le solitudini conseguenti in particolare alla dismorfofobia, cioè all’eccessiva preoccupazione per i difetti fisici da parte dei giovani, abituati ad imbattersi in immagini ritoccate e nella tendenza “corpi di bambola”.

Un altro fenomeno contemporaneo evidenziato è l’alterazione del cosiddetto pruning, cioè il naturale processo mentale adolescenziale di “rigenerazione” delle sinapsi, che viene bloccato a causa dell’abuso di alcol e droghe.

“Una strada per attenuare le problematiche è proprio quella dell’alimentazione – ha spiegato la nutrizionista – in quanto il cibo è relazione, metafora della crescita personale. Occorre, quindi, recuperare il senso connettivo della colazione e della cena in famiglia e aumentare i servizi mensa nelle scuole, in particolare nelle medie inferiori, per evitare che ragazzini di 11-12 anni siano privati del momento aggregativo durante il pranzo”.

Per quanto riguarda i campanelli d’allarme legati alle patologie giovanili, la preoccupazione eccessiva per peso e immagine, un’attività fisica troppo intensa e la scelta vegetariana o vegana richiedono approfondimenti.

A spiegare come una comunicazione resiliente, sostenibile e innovativa possa portare al perché di alcune scelte sono state la giornalista Cristina Giannetti e la chef stellata Iside De Cesare, mentre il docente di economia agraria dell’Itas “Garibaldi”, Attilio Ferraiolo, ha raccontato la sua esperienza quotidiana in contatto con gli studenti.