Caos via La Spezia, quante “stranezze”…

VialeCastrense
Viale Castrense inspiegabilmente chiusa al traffico nel tratto verso piazzale Appio

Sulla “faccenda via La Spezia”, cioè sulla riapertura della strada dopo il cantiere per la metro C, si moltiplicano le prese di posizione, perlopiù da parte dei cittadini.

“Appioh” ha ricevuto diverse mail di cui daremo conto.

Però subito esterniamo una nostra perplessità: perché s’è deciso, all’indomani della “parata” per l’apertura di poche ore della stazione alla stampa e ai cittadini, di riaprire la strada a distanza di almeno sei mesi della definitiva utilizzazione della stazione San Giovanni (ad ottobre 2017) e con alcune aree ancora occupate dal cantiere (vedi corsia centrale di via Appia Nuova, largo Brindisi e via Altamura)?

Le perplessità non sono di poco conto in quanto a via La Spezia è stato sistemato definitivamente tutto il dispendioso arredo viario (dalla pavimentazione ai marciapiedi alle piante, poche in verità) ed ora ogni cambiamento preannunciato equivale a smantellare di nuovo quanto è stato già collocato, con dispendio di nuove risorse economiche. Chi paga? Scontata la risposta. Non si sarebbe potuto aspettare ottobre 2017 e intanto consultare i cittadini, le associazioni, i comitati, le scuole e quant’altro, procedendo ad un progetto – ad un qualsiasi progetto – integrato e condiviso?

L’assessore Cinquestelle ha dichiarato che loro hanno ereditato il progetto e non sono potuti intervenire, altrimenti avrebbero dovuto pagare penali. Ma non si dovranno tirare fuori altri soldi per, eventualmente, smontare e rimontare marciapiedi e quant’altro?

Aprendo la stazione di San Giovanni, va aggiunto, il traffico su via La Spezia subirebbe una seppur minima diminuzione, se non altro per la cancellazione del capolinea dell’autobus 51, linea che tra l’altro ha numerose vetture e funge da “navetta” tra Lodi e San Giovanni, per poi proseguire verso largo Chigi. Sempre alla fermata “Lodi” attualmente molte persone vengono caricate da macchine di amici e colleghi. Insomma, con l’apertura della stazione di San Giovanni cambierebbero, seppur di poco, anche i flussi di traffico e si potrebbe ragionare su un assetto finalmente definitivo di tutta la martoriata zona.

C’è poi il “vecchio” nodo di viale Castrense da via Nola a piazzale Appio. Per quale insensato motivo s’è deciso di instradare parte del traffico della tangenziale su viale Castrense, dopo via Nola, per poi convogliarlo obbligatoriamente sulla piccolissima via San Severo e di nuovo su via La Spezia proprio davanti alla scuola “Carducci”, chiudendo la seconda parte di viale Castrense, quella verso piazzale Appio? Proprio a questo incrocio, davanti alla scuola “Carducci”, si creano i maggiori problemi per il traffico.

E’ chiaro che di fronte ad una soluzione definiva per il dopo cantiere ci siano tanti interessi, anche contrapposti, in ballo. Numerosi cittadini – i più – si lamentano per la drastica riduzione del numero dei parcheggi su via La Spezia, non più a spina e ulteriormente ridotti anche per le fermate degli autobus. Ci sono i genitori degli alunni della “Carducci” che protestano per la ridotta estensione del marciapiede davanti alla scuola, per la notevole mole di traffico e per l’impossibilità di fermarsi la mattina con l’automobile davanti alla scuola per far scendere i figli (che hanno affisso un grande striscione proprio fuori dalla scuola). C’è poi un fronte ecologista che mira alle piste ciclabili, all’incremento del verde, a pedonalizzazioni. Da non dimenticare, infine, chi vorrebbe la totale e decisamente aleatoria chiusura di viale Castrense per farne un parco archeologico, proposta meritoria su un piano ideale ma indubbiamente di difficile realizzazione perché convoglierebbe tutto il traffico della tangenziale proprio su via La Spezia o verso Re di Roma.

Allora?

Se si vuole intervenire su via La Spezia per ridurne l’impatto da “autostrada a quattro corsie”, quale in realtà è diventata, occorre limitarne il traffico in superficie per procedere ad interventi più legati alla qualità della vita, come appunto le pedonalizzazioni, le piste ciclabili o il verde. Secondo molti una soluzione è proprio nel canalizzare l’immenso flusso di veicoli in uscita dalla tangenziale verso viale Castrense ma fino a piazzale Appio. In effetti viale Castrense è una strada senza condomini o attività commerciali, per cui il traffico intenso non creerebbe problemi a residenti. In questo modo si potrebbe disincentivare il passaggio delle auto su via La Spezia, ad esempio riducendola a tre corsie, due ordinarie da piazzale Appio verso piazza Lodi, mentre nel senso inverso si potrebbe lasciare la sola corsia preferenziale per gli autobus.

Recuperando i metri di spazio su via La Spezia, da quattro a tre corsie, si potrebbero finalmente allargare i marciapiedi davanti alla scuola, creare aree pedonali, moltiplicare gli spazi verdi e garantire, con la corsia preferenziale, anche il passaggio delle biciclette. Il modello potrebbe essere quello di via Labicana, che nonostante le critiche iniziali è oggi risultato vincente. Liberando via San Severo dal traffico, si potrebbero realizzare lì (e nelle altre traverse) un po’ di parcheggi a pettine. Insomma, sarebbe una soluzione per accontentare tutti.

Passiamo alla mail e ai commenti su Facebook. Le lamentele maggiori riguardano la riduzione del numero dei parcheggi. Ci sono tanti che ci scrivono – ad esempio Stefano, Claudio e Lara – i quali ricordano come proprio in via La Spezia ci fossero numerosi parcheggi a pettine e fosse quindi facile lasciare lì la macchina. Oggi non è più così: pochissimi parcheggi paralleli all’asse viario, alcuni riservati ai portatori di handicap.

Netta l’opposizione alla proposta di chiudere viale Castrense, che anzi dovrebbe essere utilizzata per assorbire il flusso della tangenziale, riducendo l’impatto sulla parallela via La Spezia.

C’è infine chi, polemicamente, offre consigli ai genitori della scuola primaria “Carducci”: “Ai genitori della ‘Carducci’ consiglierei di fare un giretto a Tor Bella Monaca o a Cinquina oppure a Palmarola dove i bambini hanno la scuola che ci piove dentro, i marciapiedi dissestati, spaccio a cielo aperto, alberi visti in cartolina, auto che passano dappertutto e tante altre “belle” cose ancora e che spesso non hanno il babbino che li tiene amorevolmente per mano…. – scrive Sebastiano, che riguardo alla diretta di “Buongiorno Regione” da via La Spezia aggiunge: “L’ho trovato sciatto, senza sugo e con persone per lo più stanche e con quei bimbi trascinati lì a forza… Poche persone, un pugno di aggregati da altri comitati e tante richieste di vario genere. Marciapiedi da allargare, bambini che rischiano la vita attraversando la strada, qualità dell’aria, alberi mancanti, ecc. Ma prima dove e come si attraversava?! Il marciapiedi non è stato sempre quello?! Prima non c’era il problema smog?! Gli alberi non mancano dappertutto?!…”.