Caos mobilità a San Giovanni: ecco cosa chiedono i cittadini

Una manovra ad “U”. La sindaca Virginia Raggi s’è recata personalmente a via Taranto, insieme ad un nugolo di tecnici, per rendersi conto di cosa stia succedendo in quella zona da giorni. Il fiume di segnalazioni sull’infernale traffico, sui semafori cancellati, sui parcheggi ridotti, ha lasciato il segno. Qualche maligno dice che c’è anche un piano politico, una sorta di resa di conti tra la sindaca e il presidente della Commissione Mobilità del Comune, quell’Enrico Stefàno che è stato il maggior sostenitore del progetto (insieme al promotore, un piccolo Comitato di quartiere) al centro delle roventi polemiche ed oggi critica la prima cittadina. E che i Cinque Stelle non stiano messi molto bene c’è il completamento del quadro: Monica Lozzi, presidente del VII Municipio (un mostro istituzionale-urbanistico che include mezza Roma Sud-Est, compreso San Giovanni), reduce da un breve innamoramento politico con l’ex grillino Gianluigi Paragone, oggi leader quasi solitario di ItaliaExit, è una fiera avversaria proprio della sindaca.

Ma al di là degli aspetti personali, perché la maggior parte dei residenti a San Giovanni non ha gradito la rivoluzione della mobilità nel proprio quartiere? E soprattutto cosa chiedono?

Dalle tante mail giunte in redazione, possiamo ricostruire una sorta di priorità, un “manifesto” che AppiOH – attraverso i collaboratori che abitano in zona – sottoscrive appieno.

1) VIA LA SPEZIA. Molti cittadini chiedono che torni a doppio senso. La strada riprenderebbe così ad assorbire buona parte del traffico proveniente da via Magna Grecia e diretto alla tangenziale, attenuando il flusso su via Taranto, “colpevole” di buona parte degli ingorghi;

2) VIA MONZA. Con la riduzione dei flussi, va ripristinato il semaforo di attraversamento della strada lato via Taranto, anche perché la maggior parte dei pedoni e dei ciclisti non impegna gli altri tre attraversamenti ma attraversa ugualmente via Monza per evitare i lunghi minuti di attesa. Andrebbero ripristinati i tantissimi parcheggi cancellati su questa strada;

3) VIA TARANTO. Sarà difficile intervenire su questa strada in quanto già è stato fissato il costoso arredo urbano, soprattutto il travertino divisorio dei parcheggi (dopo aver smantellato quello sistemato solo qualche mese prima). L’ideale sarebbe il ripristino della situazione precedente, cioè il doppio senso: in alternativa si potrebbe lasciare il senso unico verso via Monza, casomai lasciando le linee di autobus 16 e 81 per non appesantire ulteriormente via La Spezia.

Più che sentire i Comitati di quartiere, che salvo eccezioni rappresentano un gruppetto di conoscenti, sarebbe utile svolgere un sondaggio istituzionale tra i residenti, con tanto di questionari sottoscritti (il Comune che ha distribuito “mappe” su come sarebbe cambiato il quartiere, potrebbe rendersi più utile attraverso un’azione di democrazia partecipativa).

Resta una questione aperta: chi ha attuato quel progetto rivelatosi fallimentare può continuare ad avere responsabilità su questa materia? Quanto ulteriore spreco di soldi pubblici costerà questo intervento sepolto dalle critiche?