Mi chiamo Valeria Vitrotti, ho 32 anni. Sono consigliera municipale uscente. Presiedo la commissione per le politiche sociali e quella delle elette. Mi sono diplomata al Liceo classico “Augusto”, sono laureata in Sociologia ed ho un master in economia ed in Europrogettazione.
In questi tre anni difficili per Roma e per il Municipio mi sono occupata di disabilità e salute mentale; di emergenza abitativa per il superamento dei residence con misure di contrasto alla perdita della abitazione per la morosità incolpevole: di immigrazione ed integrazione attraverso la semplificazione degli atti amministrativi; di prevenzione al gioco d’azzardo patologico; per l’apertura di un presidio sanitario adiacente alla fermata metro di Arco di Travertino e della procedura di avvio della casa della salute nel Municipio. Come presidente della commissione delle elette mi sono occupata di iniziative volte alla sensibilizzazione e al contrasto della violenza contro le donne sostenendo in particolare il progetto “codice rosa”; di iniziative di sensibilizzazione sul tema donne/maternità con l’apertura dei punti allattamento negli spazi municipali di Piazza Cinecittà e Via T. Fortifiocca e la creazione di aree sosta dedicate (parcheggi rosa).
Ed ecco il programma
Roma splende in 10 mosse
1. Dire sempre la verità
Non promesse elettorali ma sogni realizzabili per far tornare a splendere Roma.
E per trasformare il Campidoglio nella casa della trasparenza, dove le regole sono chiare e uguali per tutti.
E dove l’amministrazione è semplice ed efficiente.
2. Disegnare la città
Un nuovo modello di crescita che punti su rigenerazione urbana, recupero e valorizzazione degli spazi pubblici, completamento delle opere incompiute e sblocco dei tanti investimenti fermi.
Per rilanciare sviluppo e occupazione e per disegnare una città in cui centro e periferia siano più vicini.
3. Prendersi per mano
Tendere la mano a chi è inciampato o rimasto indietro, assicurare a tutti dignità, diritti, opportunità.
Combattere la povertà e fare di Roma una comunità solidale e forte che non abbia paura di accogliere.
Favorire il confronto e l’incontro tra le diverse storie e culture, da millenni vera ricchezza di Roma.
4.Colorare gli spazi grigi
Roma è il suo straordinario patrimonio ma è anche il colore della street art sul grigio dei palazzi.
È l’arte dei teatri e della musica, delle realtà del contemporaneo, del cinema e dell’audiovisivo, dell’editoria, dell’impegno dell’associazionismo culturale. Una capitale che sa immaginare il futuro e guardare al mondo.
5. Correre nei prati
Un nuovo rapporto tra i cittadini e la città e tra la città e le sue aree verdi: non solo i luoghi dove fuggire dalla quotidianità ma spazi centrali della vita di ogni giorno.
E poi i fiumi di Roma e il suo mare finalmente liberati dal degrado e dall’illegalità, per una città che ricominci ad amare l’ambiente.
6. Aggiustare le cose rotte
Una città bella e vivibile ogni giorno e ovunque.
Combattere abusivismo e degrado, manutenere strade e marciapiedi con lo stesso impegno e la stessa intensità dal centro alle periferie.
Fare tesoro della partecipazione dei cittadini nella cura della città.
7. Non fare tardi
Garantire trasporti efficienti per recuperare tempo di vita e assicurare eguale accesso alle opportunità di studio, di lavoro, di vivibilità indipendentemente dal quartiere dove si vive.
Valorizzare la rete ferroviaria, estendere quella tranviaria, completare la linea C e sperimentare strumenti di mobilità alternativa.
8. Andare a scuola
Puntare sul sapere come strumento di innovazione e di crescita.
Favorire il rapporto tra università, centri di ricerca e mondo dell’impresa.
Riconoscere la centralità e premiare la qualità degli operatori della scuola, dell’università e della ricerca, patrimonio inestimabile di una città che punta sul capitale umano per progettare il futuro.
9. Coltivare i sogni
La nostra terra, il nostro suolo non più preda di speculazione ma risorsa da salvaguardare: dagli orti urbani ai mercati a chilometro zero, dalle aziende agricole agli agriturismi, uno strumento per innovare e costruire sviluppo ed economia sostenibile.
10. Sentirsi sicuri
Più controlli e presenza delle forze dell’ordine, più telecamere, più illuminazione pubblica.
Ma una città è tanto più sicura quanto più è viva: animare strade e quartieri sostenendo associazioni, attività commerciali, centri cuturali.
E utilizzando più a lungo e meglio gli spazi pubblici, dalle scuole ai mercati, alle stazioni.