Assolto Maurizio Venafro, una vita all’Appio

MaurizioVenafroMaurizio Venafro, ex capo di gabinetto di Zingaretti, una vita nella comunicazione istituzionale romana con il centro sinistra (comprese le giunte di Rutelli e di Veltroni) è stato assolto per “non aver commesso il fatto” dall’accusa di turbativa d’asta e rivelazione del segreto d’ufficio per l’affidamento della gara Cup in Regione da 91 milioni di euro. Un’imputazione che lo aveva coinvolto nella maxi inchiesta Mafia Capitale.

Venafro, campano di Mignano Montelungo (Caserta), 55 anni a maggio scorso, nato e cresciuto all’Appio, maturità classica al liceo Augusto all’Alberone, ha visto cadere le accuse presso la seconda sezione penale del Tribunale. Il procuratore aggiunto Paolo Ielo aveva chiesto per Venafro una condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione. L’accusa nei confronti di Venafro, secondo i pm Ielo, Cascini e Tescaroli, era di aver partecipato alla turbativa d’asta assicurando il nome del funzionario pubblico Angelo Scozzafava, indicato dall’esponente dell’opposizione in Consiglio Regionale, Luca Gramazio, come membro della commissione aggiudicatrice della gara Cup. Venafro, però, si era difeso dicendo di aver segnalato Scozzafava per mantenere buoni rapporti con la destra.