La denominazione, spiegano i promotori, è in realtà un omaggio ad Appia Annia Regilla, aristocratica romana uccisa nel 160 d.C. da un liberto, quando era incinta di otto mesi, probabilmente per ordine di suo marito Erode Attico. Tutto bene, ma perché generare confusione?
Insomma, si cancella Appia dalla denominazione della biblioteca di largo Brindisi-via La Spezia e compare per un’App che con la zona non c’entra alcunché. Povere identità…