Appia Antica, record di abusi edilizi

demolizione manufatto abusivo Appia Antica
demolizione manufatto abusivo Appia Antica

Parco dell’Appia Antica, non solo un borgo abusivo sull’Appia Pignatelli, con una grande costruzione padronale e venti case da abbattere, ma una sequela di “casi irrisolti”, tra trappole della burocrazia, ricorsi al Tar, vicende giudiziarie, mancata collaborazione da parte degli uffici del Campidoglio. E dal quartier generale dell’VIII municipio, il minisindaco Andrea Catarci e l’assessore all’Urbanistica Massimi Miglio continuano a lanciare il loro j’accuse. “Roma – afferma l’assessore – è diventata una città fuori controllo urbanistico. Ormai l’abusivismo edilizio è prassi consolidata e incontrastata. La chiusura dell’ufficio centrale anti-abusivismo è stata il segnale di via libera per chi costruisce fuori dalle regole”. “Ora ci si limita agli adempimenti burocratici, ai formalismi» aggiunge il presidente Catarci “e anche la procedura penale non produce effetti dissuasori poiché dopo qualche anno tutto si prescrive e finisce. L’unico deterrente vero è costituito dalle demolizioni che purtroppo da qualche tempo hanno perso lo sponsor: la politica”.

Poi snocciolano solo alcune delle 36 demolizioni bloccate nel parco dell’Appia, patrimonio del mondo, da tempi memorabili. Eccole: la Posta della Falcognana, che dopo 13 anni di disputa ancora attende una sentenza del Consiglio di Stato, 14 appartamenti abusivi in via Lucio Volumnio, un manufatto di 120 metri cubi a via Ardeatina, due case eleganti con piscina in via dei Metelli, una struttura ricettiva in via del Pago Tropio. I motivi? Si va dalle richieste di condono strumentali ai tempi lunghi dell’ufficio per negarle, dai ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato agli stratagemmi per ricominciare da capo la procedura cambiando
la proprietà. Intanto sul caso dell’Appia Pignatelli in Campidoglio dopo la denuncia di Repubblica negli uffici si sta cercando traccia di questa pratica, ma si fa capire che la soluzione del problema alloggiativo per le famiglie con minori e disabili che vivono nel borgo affittando le piccole case abusive, è complessa. Infatti, se pagano affitti e non sono sfrattati, i loro punteggi nelle graduatorie previste dall’edilizia popolare sarebbero bassi rispetto ad altri.

(La Repubblica.it)