Aperture scuole, c’è chi chiede il rinvio

Con il numero dei contagi da Covid-19 in netta crescita, così come il numero delle persone ricoverate e di quelle in terapia intensiva, non mancano docenti e genitori, per nulla tranquilli, che chiedono il rinvio dell’apertura delle scuole anche a Roma.

Sta facendo clamore quanto avvenuto nel Municipio VIII di Roma dove è partita un’istanza firmata addirittura dall’assessora municipale alla Scuola, Francesca Vetrugno, indirizzata all’assessore regionale all’Istruzione, Claudio Di Berardino e diffusa dall’agenzia Dire.

“L’assessorato alle Politiche educative del Municipio Roma VIII – si legge – ha ricevuto numerose istanze dai dirigenti scolastici e dagli insegnanti degli istituti comprensivi, delle scuole superiori e delle reti di ambito territoriale, di segnalare la necessità di posticipare l’apertura delle scuole a dopo lo svolgimento del referendum costituzionale”.

“L’apertura delle strutture scolastiche con il relativo ripristino e sanificazione dei plessi – prosegue la missiva – risulta un ulteriore onere, in una situazione già complessa che, nonostante gli sforzi della nostra amministrazione, vede ritardi sulla consegna dei banchi monoposto, la mancanza di indicazioni da parte della Città Metropolitana sullo smaltimento degli arredi per le scuole superiori, nessuna indicazione sulla tempistica di affidamento da parte di Roma Capitale dei fondi richiesti per le strutture temporanee, le locazioni e i trasporti”.

Alla luce di questo “si chiede se la Giunta regionale stia valutando la possibilità di posticipare l’inizio delle lezioni dopo lo svolgimento del referendum o altri adempimenti atti a garantire la completa risoluzione delle problematiche ancora cogenti”.

L’assessore Di Berardino, rispondendo al consigliere regionale Fdi, Antonello Aurigemma, che ha sottoposto il problema, in occasione di una seduta della commissione regionale Scuola, ha detto che “è in corso una riunione tra l’ufficio scolastico regionale e il Comune di Roma per valutare l’andamento che si modifica di ora in ora sulle aule. Si sta lavorando per raggiungere l’obiettivo”.

Al di là della data d’inizio, molti genitori sembrano propensi a ripristinare la didattica a distanza, perlomeno finché la tendenza dei dati sui contagi non torni al ribasso. Il rischio, concreto, è che, nel momento in cui in una scuola si registrino contagi, le tensioni tra genitori e vertici scolastici vadano a crescere. E a rimetterci sarebbe soprattutto la didattica.