ANALISI / “Politics” in Rai: ma ce n’era bisogno?

Politics“Politics”, per chi non se ne fosse accorto, è l’ennesimo programma della Rai dove si parla di politica, condotto da Gianluca Semprini. Siccome ce ne sono pochi, tra l’altro in crisi di ascolti, la Rai – pagata “obbligatoriamente” attraverso la bolletta elettrica – ha pensato bene di propinarcene un altro. E’ stato pubblicizzato per giorni con i soliti “buoni intenti”: l’ospite che non risponde alla domande sarebbe stato addirittura trascinato fuori dallo studio. Addirittura…

Ieri, nello zapping, abbiamo seguito uno spezzone di questa trasmissione. Ospite il ministro dell’Istruzione, Giannini. Ebbene, altro che fuori dallo studio, l’intervista s’è risolta con un grande spot filogovernativo, con la ministra abile nell’esaltare ciò che hanno fatto. Le contrapposizioni si sono sciolte in poche battute. Tanto per cambiare.

Le dichiarazioni epiche della Giannini? “E’ stata una mattina commovente ed emozionante. Il nostro impegno inizia oggi. E’ un impegno del governo importante… La buona scuola contiene la delega più importante: aumento degli asili nido e iniziare il processo educativo dalla culla… Referendum? Con il sì, il paese conferma il bisogno di riforme strutturali… Bisogna interrompere la tradizione italiana che prima si studia e solo dopo si lavora. E’ l’unico antidoto per combattere la disoccupazione giovanile…”.

“Che barba che noia”, recitava la Mondaini in un celebre siparietto…