Venerdì 12 gennaio 1979
Sequestrato a Roma l’industriale Carlo Teichner
ROMA — L’industriale Carlo Teichner, di 30 anni, contitolare con il padre di una nota azienda di abbigliamento, la «Modital» di via Appia Nuova, è stato sequestrato ieri sera nei pressi del portone della propria abitazione in via Veio 37. Carlo Teichner stava rincasando in compagnia dello zio e aveva appena parcheggiato nel garage condominiale la propria Mini Morris e stava risalendo con il congiunto la rampa di accesso della rimessa. Ad un trattato è stato assalito da tre individui armati che hanno tentato di immobilizzarlo. L’uomo si è difeso disperatamente e i banditi lo hanno violentemente colpito alla testa col calcio delle pistole provocandogli alcune ferite. Stordito e ridotto all’impotenza, il giovane industriale è stato trascinato verso una Fiat 128 e gettato sui sedili posteriori.Lo zio, ripresosi dal primo momento di panico, ha esploso contro l’auto in fuga alcuni colpi di pistola che peraltro non hanno sortito alcun effetto. La macchina dei rapitori con la loro vittima a bordo si è allontanata in direzione di via Magna Grecia facendo perdere le proprie tracce. Il drammatico sequestro si è verificato proprio davanti all’ingresso di una sala corse i cui clienti richiamati dalle urla del sequestrato sono accorsi in un disperato tentativo di aiuto risultato peraltro vano
(dal Corriere della Sera del 13 gennaio)
Lunedì 19 marzo 1979
Liberato Carlo Teichner
Carlo Teichner, rapito la sera del 12 gennaio scorso, è stato rilasciato nella tarda serata di ieri, poco dopo le 23.30 a sei chilometri da Velletri, sulla via Appia, in località Ulica. Il riscatto (si parla di 600 milioni) sarebbe stato pagato quattro giorni fa. Carlo Teichner, che è stato trovato in buone condizioni di salute anche se notevolmente dimagrito, ha detto di essere rimasto bendato e di non essere in grado di riconoscere il luogo in cui lo hanno tenuto prigioniero. Quanto alla sua liberazione, Teichner ha raccontato che ieri sera i banditi lo hanno fatto salire su una macchina di grossa cilindrata, silenziosissima, forse una Mercedes o una Citroen, e hanno girato per circa due ore prima di lasciarlo libero. Ha poi raggiunto un casolare da dove ha potuto telefonare ai carabinieri di Velletri
(dal Corriere della Sera del 20 marzo)