Picco emergenza nell’aprile del 2016
Sotto il parco, oltre ai batteri, è stata riscontrata la presenza di dosi – ben oltre il limite consentito – di mercurio, zinco, rame e berillo. Il picco di emergenza fu toccato nell’aprile dello scorso anno. Ora la situazione sarebbe tornata sotto controllo. Questa la lista degli indagati: Walter Casagrande e Marco Paccetti, proprietari dello stabilimento Ferom, gestore di rifiuti metallici; Alessio Rossi, responsabili dell’azienda Chita Immobiliare; Marco Risiglione, a capo della “Gastone 13 srl”; Mohammed e Monia Arfaqui, titolari della Carrozzeria Arfaqui; Davide Rastelli, rappresentante legale dell’omonima ditta edile; Eliseo Vacco, proprietario della Steluda, società specializzata nel settore edilizio; Cinzia Pignani, come rappresentante legale della “Romana Recuperi”, indagata insieme Paolo Annibali, socio di fatto dell’impresa. Lungo l’elenco dei reati da cui ognuno degli indagati dovrà difendersi: oltre al delitto colposo contro la salute pubblica, per tutti la procura ritiene che sia configurabile l’aggravante ambientale, l’impedimento di controllo e l’effettuazione di lavori a danno del paesaggio effettuati senza autorizzazioni.
Escrementi umani nascosti
La fotografia del degrado rinvenuto dalla Polizia di Roma Capitale, che ha svolto le indagini, è negli escrementi umani trovati nella latrina creata sotto il pavimento della Ferom. Come specifica il pm nel capo d’imputazione, gli indagati avrebbero inciso sugli equilibri ecogeologici e idraulici del Parco che è un’area protetta, vincolata al Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) elaborato dalla Regionale Lazio.
(Fonte Corriere.it)