Istituto San Michele, dal 28 settembre mostra di 36 artisti

sanmicheleA due passi dall’Appia Antica, in zona Tor Marancia, il 28 settembre s’inaugura un’importante mostra d’arte, una collettiva con 36 artisti. Una data non casuale: è la vigilia della festività cattolica di Michele San Arcangelo, figura di primo piano non solo del cristianesimo, ma anche dell’ebraismo e dell’islam. E se nelle dottrine cattolica romana, anglicana, luterana e ortodossa il popolare Michele assume le sembianze de “San Michele Arcangelo”, nella tradizione delle chiese ortodosse orientali è chiamato “tassiarca Arcangelo Michele”.

Come guida dell’esercito celeste contro gli angeli ribelli del diavolo viene comunemente rappresentato con in mano una bilancia con la quale pesa le anime (di derivazione dalla mitologia egizia e persiana, quindi islamica) o alato in armatura mentre sconfigge con una spada il maligno, rappresentato spesso nelle sembianze di drago, immagine simile a quella di San Giorgio.

Fatto sta che la devozione a San Michele Arcangelo è particolarmente vasta e radicata, rafforzata dalla presenza di noti santuari come quello di San Michele della Chiusa a Sant’Ambrogio di Torino, che ha ispirato “Il nome della rosa” di Umberto Eco e quello di Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia. I due luoghi sacri italiani fanno parte della misteriosa “linea retta” geografica tracciata dai santuari dedicati al santo, che include anche Skellig Michael in Irlanda, St. Michael’s Mount, in Inghilterra, Mont Saint-Michel in Francia (patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 1979) e poi, dopo i due italiani, anche Symi in Grecia e il monastero del Monte Carmelo ad Haifa.

Anche l’arte ha fatto proprio questo importante riferimento spirituale. In tal senso abbiamo ereditato importanti testimonianze, da Giotto a Raffaello, da Tintoretto a Piero della Francesca, da Guido Reni a Leonardo da Pistoia, da Domenico Beccafumi a Luca Giordano, da Gentileschi fino a Delacroix.

A Roma è dedicato a San Michele l’ospizio apostolico nato alla fine del XVII secolo, una delle più grandi strutture polifunzionali del suo tempo. come orfanotrofio, ospizio e carcere Per secoli come orfanotrofio ha ospitato minori abbandonati e come ospizio molti anziani in pessime condizioni economiche e fisiche. E’ stato anche carcere minorile e femminile.

E’, invece, attualmente la più grande istituzione pubblica di assistenza e beneficenza (Ipab) della Capitale – sia per rilevanza patrimoniale sia attività di assistenza svolta – l’Istituto Romano di San Michele, con sede centrale vicino alla vecchia Fiera di Roma. Come altri grandi istituti costituisce il risultato della fusione, nel corso dei secoli, di diverse opere pie.

Proprio qui, nella sede centrale di piazza Antonio Tosti 4, alla vigilia della solenne festività di San Michele del 29 settembre sarà inaugurata una grande mostra collettiva d’arte denominata “III Millennio Michele”. L’appuntamento è quindi per venerdì 28 settembre alle ore 18 quando il grande pubblico potrà scoprire le opere di 36 artisti contemporanei che arricchiranno ulteriormente i maestosi e solenni spazi dell’Istituto. La mostra resterà aperta fino al 13 gennaio 2019. Ingresso libero.

Artisti partecipanti: Angelo Aligia, Stefano Armakolas, Gianpaolo Berto, Franca Buscaglia, Antonella Cappuccio, Isabella Collodi, Luciana De Angelis, Elena Dell’Andrea, Martina Donati, Marian Fahimi, Angelo Falciano, Flavia Fanara, Valentina Faraone, Piero Fornai Tevini, Andrea Giuliani, Cristina Gherlantini, Javier, Nino La Barbera, Giorgia Marzi, Ugo Molgani, Maya Nagy, Vito Palladino, Arcangela Parisi, Bruno Pierozzi, Pinobo, Vinicio Prizia, Andrei Protassov, Salvatore Provino, Ilaria Rezzi, Fabiana Roscioli, Sara Sajeva, Franco Salemme, Daria Salerni, Rocco Sciaudone, Alessia Severi, Ugo Spagnuolo.

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