“Futuro Italia”: intervista al segretario Persia che vive nel VII Municipio

persiaPersia-MassimoVive nel VII Municipio e ha lo studio medico al Pigneto il dottor Massimo Persia, laurea in medicina alla Sapienza di Roma, specializzazione in ginecologia ed ostetricia, oggi ai vertici del Sert di Tivoli-Guidonia, tra i più grandi d’Italia.

Persia è tra i fondatori del neonato Movimento Futuro Italia. Occasione per saperne di più.

– Dottor Persia, c’era davvero bisogno di dar vita all’ennesimo movimento politico?

“Quali cittadini di questo grande Paese, abbiamo voluto immaginare come saranno gli italiani tra vent’anni e la fotografia è devastante, tanto da indurci all’impegno politico attivo in prima persona. Abbiamo pensato che per avvicinare nuovamente gli Italiani alla politica sia necessario introdurre in essa concetti ormai per tanti desueti come l’etica, e la morale, fornendo un segno di discontinuità e di trasparenza”.

– Quali le differenze dagli altri partiti e movimenti?

“Se analizziamo la storia politica italiana degli ultimi trent’anni, oltre a Forza Italia e al Movimento 5 stelle, non registriamo la nascita ‘dal nulla’ di organizzazioni che hanno occupato stabilmente la scena politica. I partiti sorti in questi anni sono frutto di scissioni e aggregazioni a volte solo utilitaristiche. Occorre risalire alla fondazione della Lega per aver contezza di un partito che ha sempre assicurato la propria presenza sul territorio. Perché ci differenziamo? Perché non siamo legati all’immagine di un leader, ci siamo costituiti per far vivere da vicino la politica alle persone coinvolgendole e assicuriamo una presenza territoriale per affrontare le questioni irrisolte in questi anni. La nostra è una ‘leadership di servizio’, ossia ciascuno metterà a disposizione del Paese le proprie competenze professionali percependo come compenso non le prebende riservate a ciascun parlamentare, ma il pari importo guadagnato da ognuno nelle rispettive professioni, la differenza sarà devoluta alla tesoreria del Movimento Futuro Italia che realizzerà progetti sociali utili alla collettività. Ciascun aderente non potrà ricoprire incarichi politici superiori a due mandati”.

– Ma quali sono, nel concreto, le vostre proposte?

La nostra priorità è la trasformazione dell’attuale Stato in uno più snello, non solo riducendo la posizione conflittuale dello Stato proprietario e nel contempo custode dell’interesse pubblico, ma ridimensionando i confini dell’intervento pubblico. Quindi sanità efficiente ed unica, istruzione performante, giustizia certa, equo pagamento delle tasse, sicurezza interna ed esterna dei nostri confini, pubblica amministrazione rapida nelle risposte, certezza dei diritti civili”.

– Tutto bene, ma entrando nel merito come vi ponete su temi attuali come immigrazione, lavoro, giustizia, ecc. ?

“Nel web (www.movimentofuturoitalia) c’è il nostro programma. Gli obiettivi, nel concreto, sono: cambiare l’architettura amministrativa riducendo le regioni da 20 a 13, abolendo le regioni a statuto speciale e le province, accorpando in 1.415 intermunicipalità i 7.526 comuni con meno di 20mila abitanti. Abolizione dei rimborsi elettorali e, per i parlamentari, di privilegi, vitalizi e soli due mandati.

Un’altra questione centrale è il debito pubblico: con vere liberalizzazioni dei mercati e privatizzazioni serie, dismissioni del patrimonio pubblico, abrogazione delle norme anticompetitive si possono ricavare 288 miliardi per abbatterlo del 18%. Poi: introduzione di rigorose norme antitrust ed una seria legge sui conflitti di interesse. Parallelamente spending review, che gli ultimi tre governi illegittimi hanno solo dichiarato ma non applicato per paura di perdere il consenso. Tutti i cambiamenti che vorremmo apportare alla spesa pubblica mirano a salvaguardare il welfare, l’istruzione, la salute e la sicurezza. Questo è un Paese che va sburocratizzato per attrarre investimenti stranieri.

Riguardo al fisco, riteniamo che il modello sia quello statunitense: pagare le tasse solo sul reddito netto. Più detrazioni, via Irap, riduzione dell’Irpef del 30% per i più poveri, lotta vera alla corruzione e all’evasione fiscale.

Giustizia: valorizzare l’arbitrato e istituire sezioni e giudici specializzati. Per il penale, incentivi alla scelta dei riti alternativi e assicurazione della ragionevole durata del processo fissando un numero massimo di anni per i tre gradi di giudizio.

Il rilancio del lavoro, secondo noi, passa attraverso il superamento dell’arretratezza tecnologica.

Per l’istruzione più investimenti: almeno il 7% del Pil nella scuola contro l’attuale 4.6% e almeno il 3% per università contro l’1.2.%.

Sicurezza: contrasto del radicalismo e del terrorismo attraverso investimenti in cyber-warfare e cyber security, aumentando la comunicazione e la coordinazione tra forze di polizia ed agenzie intelligence.

Per quanto riguarda l’immigrazione, certamente siamo un Paese tollerante, ma va data ospitalità solo a chi ha intenzione di rispettare le nostre leggi: impari la nostra lingua, giuri fedeltà alla nostra costituzione, niente clandestini e senza fissa dimora.

– Come vi schiererete nelle amministrative a Roma?

“Il vero appuntamento politico sarà quello seguente alle amministrative, che quindi c’interessano poco. Avremo un Pd scisso in due parti ed un centrodestra lacerato che perdendo le amministrative dovrà riconsiderare la storia politica degli ultimi vent’anni.

– E il referendum sulle trivellazioni?

“Consigliamo di votare no”.