Via T. Da Celano chiusa; ennesimo rischio voragine

bruno bello

Ieri pomeriggio anche via Tommaso Da Celano è stata chiusa alla circolazione delle auto per una crepa piuttosto importante creatasi sul manto stradale. Sulla strada all’altezza del civico 97 si è creato un importante avvallamento localizzato al centro strada in prossimità del collettore fognario. L’avvallamento presenta una fessurazione tale da far presagire una prossima voragine. Sul posto Polizia locale, vigili del fuoco e Uffici tecnici municipali che hanno messo in sicurezza l’intera area. È stata immediatamente allertata Acea per le indagini e le video ispezioni che ci rappresenteranno la causa e la gravità del problema. La strada è stata  chiusa al traffico cittadino con le ovvie ripercussioni per i residenti della zona. Come riporta l’interessante articolo di Stradeeautostrade, le voragini apertesi nei mesi scorsi e non ultimo l’ennesimo sprofondamento urbano verificatosi lo scorso 22 marzo a Circonvallazione Appia, conferma che la mancanza di una governance univoca costituisce un indiscutibile punto di debolezza del sistema urbano e delle sue interferenze con i fenomeni di dissesto idrogeologico quali sprofondamenti, frane, alluvioni e allagamenti. La mancanza di una visione unitaria associata a una insufficiente o del tutto assente sistema di monitoraggio e controllo delle pericolosità idrogeologiche del territorio urbano della Capitale, non consente, a oggi, di assicurare una mirata prevenzione degli scenari di rischio e pronte e adeguate risposte alle criticità del territorio, le quali sono diventate sempre più frequenti nel corso degli ultimi anni.

Attualmente l’Amministrazione Capitolina risponde alle tematiche di gestione del suolo e sottosuolo e del dissesto idrogeologico del territorio, attraverso ben 4 distinte strutture:

-Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione urbana;

-Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica;

-Dipartimento Tutela Ambientale;

-Ufficio Extradipartimentale Protezione Civile.

Necessita avviare un programma di manutenzione delle infrastrutture a rete quali strade, acquedotti, fognature e sotto servizi più in generale per evitare che gli stessi possano amplificare, o in alcuni casi innescare, fenomeni disastrosi mettendo a rischio oltre ai beni la pubblica e privata incolumità. Le riprese video dell’evoluzione dello sprofondamento del 22 marzo in Circonvallazione Appia, durante il quale senza conoscere l’entità del fenomeno si vedono auto transitare a pochi metri, lascia intendere che non si è raggiunto quel livello di conoscenza e consapevolezza sulla gravità e velocità di questo tipo di fenomeni.