Via Michele Amari: demolito un altro pezzo di storia del quartiere

Aveva chiuso i battenti già da tanti anni ma l’ex cinema Cinestar ha scolpito tanti momenti felici nelle memorie delle persone del nostro quartiere, ricordi nostalgici e storie romantiche che vogliono essere raccontate.  Ora sono iniziati i lavori di demolizione dell’edificio, per la costruzione di una nuova palazzina e cosi un altro pezzo di storia e di cultura dell’Appio Latino se ne va. Vogliamo condividere il bel post di Massimo Greco e i suoi ricordi di bambino, quando il Cinestar era un punto di ritrovo per tanti giovani del quartiere:

Poco più che bambini, le prime uscite con gli di, il pomeriggio, da soli, con le 500 lire in tasca per acquistare il biglietto del cinema: quelle poche centinaia di metri per arrivare a via Michele Amari significavano essere diventati “grandi”.
Salivamo in galleria, mi ricordo che mandavano i filmati dell’istituto luce insieme a qualche messaggio pubblicitario prima del film, poi le luci si spegnevano del tutto, le pesanti tende oscuranti chiudevano gli accessi ed il rumore della macchina da proiezione, con il suo ticchettio rapido, preannunciava i titoli di testa.
Nel buio della sala giovani amanti riuscivano a rubare qualche primo bacio e tutti partecipavano con risate, versi o commenti ad alta voce alle vicende proiettate sullo schermo.
Alla fine, quando il buono riusciva ad avere la meglio sul cattivo, non ci si poteva trattenere dall’applauso liberatorio, come se gli attori potessero sentirci.
Quel pubblico di bambini grandi e piccoli viveva la magia del cinema con una ingenuità oggi dimenticata.
Durante l’intervallo tra il primo ed il secondo tempo, compariva il ragazzo dei popcorn (a volte anche anzianotto) e tutti correvamo a spenderci le 50 o 100 lire di cui disponevamo (non sempre per la verità), mentre i pochi adulti presenti alla proiezione del pomeriggio si accendevano l’immancabile sigaretta.
Al cinema si poteva fumare!
Il Cinestar però, aveva una particolarità: il tetto si apriva elettricamente facendo entrare luce ed aria fresca dalla grande finestra che si veniva a creare sul soffitto.
Oggi dal terrazzo del mio palazzo si riesce a vedere quel che resta della platea e della balconata della galleria, un pezzo della nostra storia che se ne va, con il trambusto della ruspa che procede alla demolizione senza alcuna pietà.
Non posso evitare un po’ di nostalgica commozione, ciao caro vecchio Cinestar.
Massimo Greco