Uno per uno, i Comitati di quartiere nel VII Municipio

Una volta un comitato di quartiere a Roma era soprattutto un’organizzazione fortemente politicizzata, una sorta di “casa del popolo” che raccoglieva principalmente giovani della sinistra antagonista che condividevano tematiche sociali. Un modello incarnato, ad esempio, dal celebre Comitato di quartiere dell’Alberone negli anni Settanta. E qualche residuo di ciò è rimasto negli attuali centri sociali, laddove si pone massima attenzione al legame con il quartiere (è il caso, ad esempio, di “Scup” in via della Stazione Tuscolana).

Oggi nei comitati di quartiere l’ideologizzazione è meno spinta. Spesso c’è un politico di riferimento, talvolta qualche consigliere municipale beneficia dei voti compatti dei soci, ma non si va molto oltre. E’ maggiormente presente, al contrario, un pragmatismo fatto del “problema sottocasa”, dalla denuncia del crescente degrado all’esigenza di maggiore igiene o sicurezza, dalle proposte di mobilità sostenibile alle istanze più prettamente ambientaliste.

Va detto, in premessa, che i comitati differiscono molto tra loro, non tanto per l’organizzazione (che, specie per quelli inseriti nell’elenco del VII Municipio, risponde a linee guida comuni imposte dallo stesso Municipio con apposita delibera) o per l’uso di analoghe piattaforme digitali, in modo più o meno costante, quanto per il rapporto con il proprio territorio di riferimento, che in un certo senso ne caratterizza l’operato. Inoltre il “necessario” ricorso alle nuove tecnologie, che hanno sostituito, seppur parzialmente, le tradizionali occasioni di aggregazione e di associazione, alimenta un rapporto interattivo con l’utenza, comprese sollecitazioni e istanze.

Nel VII Municipio, anche per le caratteristiche ampiamente “plurali” di un territorio vastissimo e che presenta innumerevoli difformità, i comitati differiscono quindi non solo per natura – da quelli legalmente costituiti a quelli istituiti “di fatto” fino a gruppi di cittadini riuniti su una specifica tematica – sia per esigenze ambientali – da quelli ubicati in quartieri più coesi e con le problematiche tipiche delle periferie (il parco abbandonato, lo scadimento dei servizi, l’autobus che non passa, ecc.) fino a quelli più centrali, che in genere soffrono per il traffico e per la mancanza di verde.

Una prima evidente frattura tra due gruppi ben distinti è individuabile nell’elenco dei comitati riconosciuti e non riconosciuti dal VII Municipio, in conformità alle linee guida di cui alla deliberazione del Consiglio municipale n. 11 del 15 aprile 2014 e n. 25 del 23 aprile 2009: sui 19 che fanno parte dell’elenco, ben 17 appartengono all’ex X Municipio, cioè alla zona di Cinecittà e limitrofe, mentre solo due sono dell’ex IX Municipio, cioè tra largo dei Colli Albani e piazzale Appio.

Una prima spiegazione di ciò risiede proprio nella conformazione dei territori: ad esempio, Gregna Sant’Andrea, Morena o Vermicino rappresentano porzioni di città ben delineate, dove un comitato può rappresentare istanze individuabili e in genere radicate; viceversa, nell’area del Municipio limitrofa al centro storico c’è una continuità assoluta di tessuto urbano, per cui un comitato tende ad acquisire l’identità da un parco pubblico (è il caso di Villa Fiorelli o di Villa Lais) o da una singola via (è il caso di via La Spezia o di via Albalonga). Molti dei comitati di questa zona hanno preso le mosse come contrapposizione al progetto di cantieri Pup (parcheggi interrati) ubicati sottocasa e spesso non hanno un assetto che risponde alle linee guida municipali, come ad esempio un elenco di associati o l’elezione del direttivo ogni tre anni.

Forse per queste premesse, i comitati di Roma sud-est risultano più numerosi, attivi e partecipati rispetto a quelli dell’ex IX Municipio, dovendo anche maggiormente impegnarsi per richiamare l’attenzione delle istituzioni su zone di minor passaggio.

Un esempio di sodalizio molto partecipato è offerto dal Cdq “Statuario-Capannelle”, presieduto da Guerriero Latini e che ha sede presso la parrocchia di Sant’Ignazio d’Antiochia 3 ([email protected]). Qui l’ultima votazione per il rinnovo delle cariche (Latini ha sostituito Guido Marinelli, vicepresidente è stato designato Ubaldo Ubaldini, mentre Manuela Rella è tesoriere) ha visto la partecipazione di ben 841 residenti. Segno di un dinamismo invidiabile nelle “battaglie” di zona a difesa del quartiere e dei beni comuni.

MorenaParticolarmente partecipato anche il Cdq “Morena”, presieduto da Enzo Richetti, il cui riferimento è l’edicola Del Vecchio in via dei Sette Metri angolo via del Fontanile Anagnino ([email protected]). Numerose le assemblee pubbliche dal 2014 ad oggi (convocate per lo più presso il locale Centro anziani), tutte con un pubblico numeroso e con il tema prevalente della sicurezza.

Presso un Centro anziani – quello in via del Fosso di Sant’Andrea 81 – si riunisce anche (ogni primo martedì del mese) il Cdq “Centrioni-Villa Senni-Valle Marciana”, di cui è presidente Vincenzo Masocco. Il sodalizio è seguito su Facebook da un centinaio di persone ed ha sede provvisoria in via del Fosso di Sant’Andrea 122.

Sono soprattutto i problemi di degrado locale ad essere al centro delle denunce dei comitati, che si propongono come organi di rappresentanza dei cittadini della zona, ciò che un tempo si chiamavano “esigenze dal basso”, e come interlocutori con le istituzioni. I casi sono tanti.

OsteriaAd esempio, il Cdq “Osteria del Curato”, presieduto da Elio Graziani ([email protected], www.osteriadelcurato.it), con sede in via Fosso di Gregna 14, è particolarmente presente nella denuncia dei problemi della zona. Uno dei temi più caldi è il degrado del Parco di via Soveria Mannelli, con continue segnalazioni all’assessorato all’Ambiente e all’Ufficio giardini centrale del Comune di Roma, al responsabile dell’ufficio manutenzione del verde e dell’ufficio verde pubblico del VII Municipio. Il rinnovo della cariche del comitato sta avvenendo in questi giorni, a tre anni di distanza dalla designazione del precedente direttivo.

RomaninaI disservizi legati alla linea Atac 502 sono al centro di una delle ultime iniziative del Cdq “Romanina”, presieduto da Fabrizio Di Meo e con sede in via Massimo Severo Giannini 23 ([email protected], www.quartiereromanina.it).

Denuncia i problemi della propria periferia anche il CdQ “Campo Romano Casalotto”, presieduto da Carlo Feliciani, con sede in via Campo Romano 47 ([email protected], www.cdqcamporomano.it). Qui la questione principale al tappeto sono i roghi alla Barbuta.

Il degrado della zona e della periferia in genere, ma anche il caso particolare di via Flavio Stilicone, è al centro dell’attività del Cdq “Don Bosco”, presieduto da Bruno Capelli ([email protected], https://comitatodonbosco.wordpress.com).

In zona operano anche l’associazione dei Volontari del Parco degli Acquedotti onlus, il cui presidente è Luciano Di Vico (www.parcoacquedotti.it/volontari), che tanto sta facendo per uno dei più suggestivi lembi storici e ambientali del territorio municipale; l’associazione “Archeomitato”, con sede in viale Tito Labieno 54 (cell. 347-0072366), che mira alla valorizzazione dei monumenti del VII Municipio; l’associazione territoriale “Vivere con il Parco“, presieduta da Francesco Selmi, con sede in via delle Capannelle 217 ([email protected]).

Sempre nell’area di Cinecittà opera il Cdq “Appio Claudio-Tuscolana”, presieduto da Giulio Terzuoli e con sede in viale Giulio Agricola 26.

Più ad est troviamo il Cdq “Piscine di Torre Spaccata”, presieduto da Fabrizio Mattei, con sede in via Paolo Luigi Guerra 8/a ([email protected]). E il Cdq “Cinecittà Est” (“Cinest”), presieduto da Giulia Ruggieri ([email protected]), particolarmente attivo, con molte informazioni sul Municipio sulla pagina Facebook seguita da circa 500 persone e ben aggiornata. Qui è nato da un paio d’anni anche un “comitato per lo sviluppo locale” (Csl) che raccoglie il Comitato di quartiere, il Centro anziani, l’Agenzia dei diritti e 53 entità di diversa natura, interessati “a cooperare per riattivare, con la partecipazione e la trasparenza, un polo produttivo, economicamente e socialmente attraente, negli spazi pubblici abbandonati di Torre Spaccata”.

Tra i 400 e i 600 membri su Facebook registrano anche altre tre comitati di quartiere di Roma sud-est: il Cdq “Nuova Tor Vergata”, presieduto da Rossana Franceschi ([email protected], www.nuovatorvergata.it), con riunioni abbastanza continue; il Cdq “Quarto Miglio-Appia Pignatelli”, presieduto dalla dinamica avvocatessa Francesca Nunziati, con sede in via al Quarto Miglio 23 (avvnunzia[email protected]), che di recente ha sollevato il problema della mancanza di attestati di allaccio in fogna che l’Acea Ato 2 dovrebbe rilasciare ad ogni proprietario di immobile; il Cdq “Gregna Sant’Andrea”, presieduto da Maria Rosaria Garofalo, con sede in via Gian Rinaldo Carli 1 ([email protected]).

Il Cdq “Vermicino”, presieduto da Attilio Morgia e con sede in del Casale Paoloni 72 ([email protected]) ha di recente mostrato soddisfazione per la riunione tenutasi in municipio il 28 settembre 2017, in particolare per i solleciti alla giunta per la firma su un protocollo d’intesa che “si pone la finalità di portare la scelta delle prossime opere pubbliche, da realizzare a cura dell’Acru, nell’ambito del Consiglio municipale quale realtà territoriale più vicina ai cittadini facilitandone quindi la successiva attuazione”. Evidenzia il comitato: “Questo è, a nostro avviso, fondamentale per iniziare a spendere sul territorio i fondi messi a disposizione dal territorio stesso in modalità diverse rispetto al passato, con maggior controllo e soprattutto tenendo in considerazione i bisogni primari dei cittadini stessi. Non consideriamo questa una soluzione, ma un passo importante, compiuto grazie al lavoro fatto in questi mesi, per poter iniziare a lavorare nel modo più utile al nostro quartiere”.

Molto professionale anche il Cdq “Villaggio Appio”, presieduto da Paolo Pezzotti e con sede in via Lucrezia Romana 62a ([email protected], [email protected], www.villaggioappio.it). Come si evince dal sito, il comitato è nato “al fine di rendere responsabile la cittadinanza delle scelte amministrative e sociali che riguardano la comunità, nonché al fine di farsi interprete e promotore degli interessi dei cittadini del quartiere presso le istituzioni e la pubblica amministrazione”. Il vicepresidente è Roberto Navarra, il segretario Massimiliano Gasperini, il tesoriere Elvira Limiti. Ben strutturato anche l’elenco dei consiglieri, con specifiche aree di competenza (Francesco Altamura, Osvalda Bello, Luca Del Noce, Raffaella Di Legge, Daniele Di Leo, Marco Geraci, Owen Higgins, Francesca Merlo, Sandro Morini, Mariella Nardelli, Giuseppe Nitti, Renato Rotatori, Stefano Scippa, Silvana Silvestro).

Sempre a Roma Sud-est opera il Cdq “Tor di Mezzavia”, presieduto da Antonio Rainone e con sede in via Gasperina 254 ([email protected], www.cdqtordimezzavia.it). Buon sito internet, ma non molto aggiornato.

LazzaroniPassiamo, quindi, ai territori dell’ex IX Municipio, tra piazzale Appio e Arco di Travertino.

Iniziamo proprio dal Cdq “Arco di Travertino” (www.arcoditravertino.org), sodalizio nato “per combattere il degrado attuale e per migliorare le condizioni di vivibilità”. Fino al 2015 ha pubblicato il periodico “Il Pungolo”, giornalino cartaceo a diffusione gratuita. Negli ultimi tempi le iniziative promosse sono meno frequenti.

Abbastanza limitrofo è il Cdq “Tor Fiscale ’88”.

Decisamente meritoria l’opera del “Comitato per il Parco della Caffarella”, nato nell’ormai lontano 1984. Si tratta di un’organizzazione di volontariato iscritta alla Regione Lazio, sezione Cultura e ambiente. Come simbolo ha il casale della Vaccareccia. Tra gli obiettivi, sin dai primordi: l’eliminazione del degrado, l’esproprio dell’area, la realizzazione del parco pubblico all’interno del più vasto complesso del Parco dell’Appia Antica e la divulgazione del grande patrimonio storico-artistico-naturalistico del Municipio. Il Comitato ha collaborato con il Comune di Roma per la redazione del Piano di Utilizzazione della Caffarella, per il primo esproprio di 70 ettari della valle (1999) e per il secondo di ulteriori 40 ettari più i casali (2005). Attraverso convegni e pubblicazione di alcuni testi sul patrimonio storico-artistico-naturalistico della Caffarella, sulle ville e i monumenti del Municipio, il Comitato ha offerto il suo contributo alla divulgazione del notevole patrimonio culturale di questo settore della nostra città.

AlberoneStorico, benché rinnovatosi nel tempo, il Cdq “Appio Alberone”, attualmente presieduto dalla giornalista umbra Cinzia Gubbini (eletta nel 2016 in sostituzione di Adriana Velardi) e con sede in via Appia Nuova 470, scala D, interno 15. include nel direttivo la psicologa Maria Grazia Acquaviva (tesoriere), il consulente del lavoro Alessandro Baccelli (segretario), la dipendente pubblica Giulia Canestrella (vicepresidente), il dipendente Unhcr Fulvio Coslovi, la siciliana Maria Federico, la dipendente pubblica Francesca Riccio, la biologa Silvia Tedesco e la dipendente pubblica Carla Toni. Tra i temi al tappeto primeggia il trasferimento dello storico Mercato Alberone presso il Centro Appio I.

Particolarmente attivo il Comitato “Mura Latine”, costituito nel 2014, presieduto da Annabella D’Elia (http://muralatine.blogspot.it). Nel 2015 ha ottenuto l’adozione dell’area verde da Porta Metronia a Porta Latina, trasformata in un giardinetto che dà respiro alle Mura aureliane. Importanti interventi anche per la riqualificazione e la valorizzazione del mercato di piazza Epiro. Tra le battaglie ormai storiche spicca la richiesta di realizzazione della stazione ferroviaria all’altezza di piazza Zama.

Da segnalare anche il Cdq “La Strada” di via Assisi e via Nocera Umbra, che si propone di affrontare i disagi che caratterizzano il quadrante, “spesso causati dalla nostra indifferenza”, come evidenziano dal sodalizio. E aggiungono: “Ci siamo accorti che molte cose non vanno nel nostro quartiere: strade e marciapiedi sempre più sporchi, auto e motorini padroni indisturbati, sempre più spesso botteghe e piccoli negozi che chiudono, problemi di sicurezza aumentati per i soggetti più a rischio (donne, bambini, anziani). Spazi di socializzazione e confronto sempre più limitati”.

Villa FiorelliUfficializzato nel 2017, il Cdq “Tuscolano-Villa Fiorelli”, presieduto dalla signora Rossella Palaggi ([email protected]), s’è messo in luce per gli interventi di riqualificazione della villa pubblica e per un questionario inserito in un progetto di rilancio del mercato rionale di via Orvieto, oggi decisamente mal ridotto.

Dall’estate 2018 il Comitato di Quartiere Tuscolano Villa Fiorelli , non ha più come presidente il farmacista Nino La Martire, a suo tempo dimesso, ma la signora Rossella Palaggi ed un nuovo Consiglio direttivo.

Emanuele Mancini è il presidente del Comitato “Appio-Tuscolano”, nato nel 2010 e particolarmente sensibile al tema delle periferie, al degrado, all’abbandono delle aree verdi e alla microcriminalità, ma anche alla sicurezza, al trasporto pubblico. Tra le “battaglie vinte”, l’inserimento del quadrante di via Assisi e via Nocera Umbra nel percorso della linea Atac 665 e il riposizionamento dei cassonetti dei rifiuti spostati per diversi mesi a centinaia di metri di distanza creando disagi ai cittadini soprattutto anziani che erano costretti a percorrere più di 600 metri per gettare i propri rifiuti. Inoltre il Comitato ha promosso giornate ecologiche. Ma la principale “vittoria” resta lo sgombero e la bonifica dello stabile dell’ex cartiera, una battaglia durata oltre sei anni.

Spostandoci più verso il centro storico, ci sono il “Comitato Via Albalonga”, sorto per attenuare le conseguenze di un Pup nella strada (poi chiuso per problemi che hanno coinvolto anche la magistratura) e “Cittadini Re di Roma”, con un migliaio di follower su Facebook e un blog che tratta soprattutto i temi della mobilità sostenibile.

A San Giovanni, ma sempre all’interno del VII Municipio, operano diversi comitati dal nome simile. C’è il Cdq “San Giovanni-Appio Latino”, che opera principalmente nella zona di piazza Tuscolo e via Gallia contro il degrado della zona, i problemi conseguenti all’immigrazione e la tutela delle piccole botteghe che da sempre rappresentano il tessuto sociale della zona. Fiore all’occhiello nella sua storia è una riuscita manifestazione nel 2015.

Altro comitato di zona è “San Giovanni”, presieduto da Roberto Angotti e con sede in via Appia Nuova 45, Gallery center, presso lo studio del consigliere municipale Antonello Ciancio. Legalmente costituito nel 2009, come si evince dal sito (www.comitatosangiovanni.it), ha portato avanti le istanze di un precedente comitato per l’apertura al pubblico dello spazio verde di via Urbino, tuttora però ancora chiuso a causa di annose problematiche burocratiche. Ultimamente ha appoggiato la proposta del consigliere dei Cinque Stelle, Enrico Stefano, di chiudere al traffico viale Castrense per salvaguardare i 300 metri di Mura Aureliane, iniziativa che ha però scatenato molte reazioni contrarie da parte dei residenti.

Il “Comitato Via La Spezia” (via La Spezia 37, https://comitatovialaspezia.wordpress.com/) è nato proprio per contrastare alcune proposte portate avanti dall’attuale giunta capitolina. Nel sito internet sono riportate le principali critiche alle iniziative, anche se non sono molto sviluppate le controproposte.

Il “Cdq San Giovanni”, presieduto da Daniela Terrinoni, sta promuovendo numerose iniziative sul tema della lotta ai rifiuti e al degrado della zona. Tra le iniziative anche una particolare attenzione alla pulizia negli istituti scolastici. Il comitato è molto presente nelle cronache dei principali organi d’informazione.

CasilinaRientra nel territorio del VII municipio anche il Comitato “Casilina Vecchia – Mandrione”, presieduto da Claudio Isidori (vicepresidente: Aldo Ferrari; segretaria: Valentina Francese; consiglieri: Silvia AverardiLuigi CrescenzoGiuseppe PalmarinAlfredo Pirri).

La nostra panoramica non vuole essere esaustiva e ci scusiamo se abbiamo saltato qualche sodalizio. Abbiamo più che altro voluto evidenziare anche il ruolo svolto dai tanti Comitati di quartiere nel territorio del VII Municipio.