San Giovanni: Furto aggravato in abitazione e sostituzione di persona

Sedicente avvocato con l’aiuto di un finto Maresciallo dei Carabinieri mette in atto la truffa del “finto incidente stradale”.
Il modus operandi utilizzato: l’uomo con l’aiuto di un complice contattava la vittima e, presentandosi come maresciallo dei Carabinieri, affermava, nel corso di una telefonata concitata, che il proprio figlio aveva avuto un incidente stradale e che, per “tirarlo fuori dai guai”, era necessario pagare una multa di 3500 euro.
Per rendere ancora più veritiera la truffa, lo stesso finto maresciallo faceva parlare la vittima con il presunto “figlio” il quale confermava all’ anziano quanto accaduto. Poi il “militare” concludeva dicendo che gli avrebbe mandato a casa un avvocato per ritirare la somma.
Dopo pochi minuti, infatti, si presentava il falso avvocato a casa dell’anziano il quale, fidandosi del legale, lo faceva entrare nella sua camera da letto dove gli consegnava due orologi d’oro, ritenuti però dal truffatore non sufficienti a coprire i 3500 euro richiesti. La vittima, in un barlume di sospetto, guardando “l’avvocato”, riferiva di non voler dare di più e quindi lo invitava ad uscire dalla propria camera e quindi da casa. Il finto avvocato pur essendo rimasto per pochi istanti all’interno della camera, con destrezza, riusciva a sottrarre un sacchetto, contenente altri monili d’oro per poi dileguarsi velocemente.
Dopo aver sentito la vittima, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato San Giovanni, diretto da Mauro BARONI, hanno avviato un’accurata attività di indagine che ha consentito, grazie anche alle testimonianze rilasciate dalla figlia della vittima e dalla collaboratrice domestica e al riconoscimento fotografico, di identificare il “finto avvocato”.
Coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica dr. Pierluigi Cipolla, gli agenti della Polizia di Stato hanno notificato l’ordinanza di misura cautelare al finto avvocato, 44enne originario della Campania, già ristretto presso la Casa Circondariale di “Poggioreale” a Napoli.
Sono in corso ulteriori indagini per risalire all’identificazione dei suoi complici.