Roma: Pensionati al centro, casalinghe in periferia e studenti nelle zone benestanti

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L’indagine di #mapparoma si focalizza su una parte troppo spesso trascurata del mercato del lavoro: le cosiddette “non forze di lavoro”, ossia pensionati, casalinghe (sul loro non essere forze di lavoro si potrebbe discutere ma così è la classificazione) e studenti. Si tratta di una parte essenziale di quel capitale umano e sociale che serve a descrivere meglio la complessità del mercato del lavoro, nonché un dato imprescindibile per la comprensione delle dinamiche socioeconomiche in ambito urbano.

La quota dei non appartenenti alle forze di lavoro, rispetto alla popolazione residente con più di 15 anni (mappa in alto a sinistra), si presenta concentrata nei quartieri densi del centro e della periferia storica, oltre ad Ostia, con alcune eccezioni in zone poco popolate a nord del GRA, e risente molto del peso dei pensionati (mappa in alto a destra), che è la categoria numericamente più influente.

Le diverse componenti dei non appartenenti alle forze lavoro presentano geografie distributive differenti tra loro, ma coerenti con alcune dinamiche già discusse nelle #mapparoma precedenti. Se i pensionati ricalcano ovviamente la distribuzione dei residenti con più di 65 anni, concentrandosi prevalentemente nella periferia storica, le casalinghe (mappa in basso a sinistra) hanno indici di concentrazione elevati nella periferia più lontana, in maniera del tutto analoga alla presenza significativa dei nuclei familiari sopra i quattro componenti, ma simile anche alla distribuzione del tasso di disoccupazione, poiché in una certa misura la scelta di rimanere a casa può nascondere una quota di lavoratrici “scoraggiate” che hanno rinunciato a cercare lavoro.

La frattura centro/periferia è meno marcata nel caso della quota di studenti (mappa in basso a destra), che si presenta maggiormente frastagliata, con picchi di concentrazione nelle zone benestanti sia a nord che a sud della città, in maniera abbastanza simile all’incidenza dei laureati. Un dato quest’ultimo che rispecchia la composizione socio-economica del territorio, con una maggior presenza di studenti nei quartieri dove sono maggiori le opportunità di andare a scuola, di iscriversi all’università e – più in generale – di rimanere più a lungo nel percorso formativo.

Andando nel dettaglio dei quartieri, per il complesso delle non forze di lavoro (mappa in alto a sinistra), i valori maggiori sono il 55% del Centro Storico, che come sappiamo è peculiare quanto a composizione socio-economica, e poi il 51-53% della periferia storica a nord (Tufello, Val Melaina), est (Casilino, Gordiani, Pietralata), sud (Don Bosco, Valco San Paolo) e ovest (Pineto, Aurelio Nord). Sono valori elevati, a cui corrisponde più di un abitante su due che non lavora o non cerca lavoro, e che dipendono in larga misura dal grande numero di pensionati. I dati più bassi si registrano invece in alcune zone periferiche a cavallo del GRA sia ad sud-ovest che ad est, in parte composte da nuovi insediamenti con famiglie giovani, dove spesso lavorano o cercano lavoro entrambi i componenti della coppia: Omo e Magliana 27%, Acqua Vergine (che comprende Ponte di Nona) 30%, Malafede 31%, Sant’Alessandro (con Casal Monastero) 32%, Barcaccia e Lucrezia Romana 33,5%.

Per i pensionati (mappa in alto a destra) il massimo si raggiunge proprio in alcune zone della periferia storica già menzionate (Pineto e Aurelio Nord 30%; Val Melaina, Conca d’Oro e Navigatori 29%; Casilino e Portuense 28,5%), mentre il minimo nelle zone di nuovo insediamento intorno al GRA (Omo 8%; Magliana, Acqua Vergine e Sant’Alessandro 10%; Barcaccia 12%; Malafede e San Vittorino 13%).

Le casalinghe registrano la massima incidenza con il 14-16% in varie zone periferiche, in gran parte esterne al GRA e caratterizzate da elevata disoccupazione e basso livello socio-economico, a nord (Santa Maria di Galeria e Cesano), est (Tor Cervara, Borghesiana, Torre Angela, Torre Maura, Giardinetti-Tor Vergata, San Vittorino), sud (Santa Palomba e Porta Medaglia) e litorale (Ostia Nord), oltre all’Appia Antica Sud. L’incidenza più bassa intorno al 6-8% la vediamo invece sia nelle zone centrali (Trastevere, Centro Storico, Celio e XX Settembre) sia in quelle della periferia storica (Grottaperfetta, Appio, Monte Sacro, Nomentano, Tre Fontane) sia anche in quelle più periferiche di nuovo insediamento (Omo, Magliana, Pisana).

Infine, gli studenti sono maggiormente concentrati con il 10-12% in alcune zone con un livello socio-economico medio-alto a nord (Grotta Rossa Ovest, Acquatraversa, Parioli, Salario, Nomentano, Farnesina) e sud (Eur, Cecchignola, Tre Fontane), oltre all’Aventino in centro e alla Pisana nella periferia ovest. La minore percentuale si registra invece con il 5-6% in vari quartieri periferici a nord (Tufello), est (Acqua Vergine, Torrespaccata, Tor Cervara, Omo), sud e litorale (Malafede, Santa Palomba, Ostia Nord) e ovest (Magliana), ma anche nelle zone più centrali di Ostiense e Trastevere.

Keti Lelo, Salvatore Monni, Federico Tomassi
#mapparoma