Roma imbiancata, emerge l’incantesimo

Via Carlo FeliceChissà come le Sibille o gli Aruspici avrebbero interpretato questa ondata di freddo e neve, di fiocchi capitolini e partenopei, di disagi e scuole chiuse in tutta Italia proprio alla vigilia delle elezioni. Con il black out nei sondaggi, gli esperti dediti alle arti divinatorie si sarebbero di certo scatenati: è l’evidente segno dell’ossessivo richiamo al candore dei pentastellati o si tratta dell’effetto dell’onda nordica di Salvini verso il Mezzogiorno? O, ancora, siamo di fronte all’ennesimo sortilegio berlusconiano in combutta con l’amico Putin e il suo “Burian” siberiano o al nuovo corso “altoatesino” del Pd renziano?

Di certo la neve collettiva ed egualitaria ci voleva. Eccome. Perché è inevitabile il suo tocco di incanto e di poesia. Gli obiettivi nostrani tornano finalmente ad immortalare la suggestione dei Fori imperiali imbiancati dal più bravo degli scenografi rispetto ai soliti video di denuncia con la “monnezza” che regna nelle periferie. Emozioni autentiche contro una sterile testimonianza. I ragazzi finalmente si distaccano dai diabolici smartphone per tornare a gelarsi le mani con qualcosa di naturale “piovuto” dal cielo.

Ma il vero miracolo della neve è quello di aver “raffreddato” una campagna elettorale che aveva assunto toni troppo caldi nelle dispute ideologiche aggrappate ai decenni addietro, desolanti di fronte ai problemi reali delle famiglie ossessionate dalle inquietudini quotidiane, degli anziani alle prese con i tagli dei servizi alla persona, dei giovani costretti a fuggire all’estero per costruire un futuro con barlumi di speranza.

Insomma, la neve – un po’ come le ferie (ed i ritardi dei treni lo dimostrano) – è una sosta temporanea. Molto temporanea. E’ un diktat al fermarsi tutti, a svuotare gli uffici e la burocrazia, a calare la saracinesca sugli sportelli al pubblico, a serrare le scuole nascondendo tutto quello di bello e di brutto che contengono per rendere di nuovo la natura protagonista. Fermarsi tutti per rifiatare, seppur sottozero. Perché lo slittino al Circo Massimo, in fondo, è la vita vera.

(Domenico Mamone, presidente Unsic)