Rassegna stampa / Il Comune fa lo sconto alla Metro C

MetroCUno sconto di 44 milioni sulle penali per i ritardi nella consegna della tratta Centocelle-Lodi. Il Campidoglio rilancia, dopo aver assicurato il pagamento di ben 102 milioni entro 60 giorni. E ora il Consorzio vacilla, sapendo di non poter più procrastinare oltre la riapertura dei cantieri, fermi ormai dal 15 dicembre scorso. Siamo arrivati ad una fase decisiva della vicenda della Metro C, la terza linea della metropolitana i cui lavori durano ormai da 9 anni, con oltre 5 anni di ritardo sulla tabella di marcia e quasi 1 miliardo di euro in più sui costi. Ieri il sub-commissario capitolino Pasqualino Castaldi si è incontrato con il presidente del Consorzio Metro C spa, Franco Cristini, alla presenza del prefetto di Roma, Franco Gabrielli, dell’ad di Roma Metropolitane Paolo Omodeo Salè e dei sindacati Cgil, Cisl e Uil.

Sul piatto, il delegato di Francesco Paolo Tronca ha messo lo sblocco immediato di 43,7 milioni, un cronoprogramma con il pagamento dilazionato di altri 58,3 milioni da effettuare entro la metà di aprile e l’accesso al fondo sulle opere pubbliche, programmato dal Governo Prodi, per assicurare le erogazioni future da qui al 2020, quando è prevista la consegna dell’ultima stazione ad oggi contrattualizzata, quella di Fori Imperiali-Colosseo. Inoltre, il Comune, attraverso Roma Metropolitane, ha anche concesso uno sconto al Consorzio sulle penale per i ritardi sull’ultimo piano consegne approvato nel 2013, che ammontava a 97 milioni, scendendo fino a quota 53. Un taglio che farà discutere molto, visto che il 12 febbraio le stesse imprese costruttrici avevano aperto l’ennesimo contenzioso economico, che si è andato a sommare alla citazione in danno presso il tribunale civile di Roma per oltre 380 milioni. Del futuro invece non si è parlato. Un argomento, quello delle modalità di prosecuzione dell’opera fino a piazzale Clodio (da progetto originario) che sta molto a cuore al Consorzio, ma che ha visto il «no comment» assoluto del ministro dei Trasporti, Graziano Delrio. Il Governo, infatti, sta aspettando gli sviluppi delle numerose inchieste (penali, civili e contabili) in ballo sulla costruzione della linea e potrebbe anche valutare la rescissione del contratto in danno e il varo di un nuovo bando di gara. È evidente che a queste condizioni le imprese debbano uscire allo scoperto. Ora che le risorse economiche ci sono, o si riaprono i cantieri (attualmente in corso d’opera San Giovanni, Amba Aradam e Fori Imperiali) oppure il significato della «protesta» assume un altro significato: la volontà di costringere gli Enti finanziatori a proseguire l’opera alle stesse condizioni, nonostante tutti i problemi affrontati in questi 9 anni.
Stamane ci sarebbe dovuta essere una riunione del Cda al campo base di via dei Gordiani, che però è stato rinviato alla prossima settimana. In ballo ci sono anche i posti di lavoro di 110 persone: Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto l’immediato ritiro della procedura di licenziamento collettivo, ma anche su questo fronte Metro C ha preso tempo, fra il malcontento delle parti sociali.

Vincenzo Bisbiglia

(da “Il Tempo” del 18 febbraio 2016)