Porta Metronia, una lettera aperta dei residenti contro il cantiere “Metro C “

immL’Associazione Ipponio Verde e gli oltre 1.500 romani che sostengono la sua lotta Le chiedono di prendere posizione nella speranza che un Suo intervento da candidata/o permetta di evitare una situazione di grave disagio per i residenti della zona di Porta Metronia e Via Ipponio.

Quello che chiediamo da oltre due anni è semplicemente una decisione di buonsenso che attenui l’impatto sul quartiere di un Cantiere Logistico di Metro C, riducendone di poco le dimensioni. La sua installazione è ormai iniziata, ma c’è ancora tempo per limitare i danni che rischia di provocare alle decine di famiglie che saranno costrette a conviverci per chi sa quanti anni e all’intero quartiere di San Giovanni-Appio Latino. Siamo convinti che un suo impegno in questo senso possa essere di grande aiuto per noi, per evitare rischi per la salute di decine di famiglie e per salvare un’area verde da un inutile scempio.

La nostra associazione ha ricevuto in affido dal Comune di Roma una piccola area verde arricchita da due filari di alberi monumentali nella zona di Via Ipponio/Piazzale Metronio, e si è dedicata in questi ultimi 5 anni a mantenerla pulita e piacevole per tutti gli abitanti del quartiere, salvandola dal parcheggio abusivo delle macchine.
La stessa area verde rischia oggi di essere occupata da un mal progettato e pericoloso cantiere logistico – soltanto di supporto, non uno di quelli dove si scava – di Metro C le cui dimensioni possono certamente essere ridotte senza ritardare i lavori della nuova linea della metropolitana. Come ormai è chiaro, i ritardi e le incertezze sulla effettiva realizzazione dell’opera hanno ben altre cause. Sulla Metro C pendono inchieste della Procura della Repubblica, della Corte dei Conti e dell’Autorità Anticorruzione. Gli atti finora compiuti hanno ipotizzato carenze gravissime di progettazione e un danno erariale che raggiunge cifre allarmanti.

Il cantiere è sovradimensionato in relazione alle effettive necessità ed è pericoloso per la salute perché colloca in maniera dissennata lavorazioni e materiali inquinanti a ridosso delle abitazioni. È inoltre rischioso per la salvaguardia dei palazzi limitrofi che sono oltretutto protetti da vincolo, e risulterebbe di impatto devastante per l’area verde con una palese violazione delle norme di legge che offrono speciale salvaguardia agli alberi monumentali. A ciò si aggiungono i rischi per la sicurezza personale degli abitanti costretti a muoversi in uno stretto corridoio pedonale che renderebbe impossibile anche l’accesso da parte dei mezzi di soccorso. Questo per un periodo di tempo indefinito viste le incognite sui tempi di realizzazione della tratta e sul suo stesso completamento.

A fronte dell’assoluta opacità sulle ragioni che hanno portato a scegliere quest’area rispetto alle altre individuate nelle fasi iniziali della progettazione risalta la totale asimmetria di tutele che è stata finora messa in atto da parte dell’istituzione capitolina. L’impegno a rivedere la progettazione è stato promesso nei numerosi incontri in diversi assessorati, ma finora nessuno si è fatto carico degli interessi veri dei residenti della zona.
Dal 2013 a oggi siamo stati ricevuti, oltre che da tutte le alte cariche di Metro C e Roma Metropolitana, da: l’assessore all’Ambiente Estella Marino, l’assessore alla mobilità Guido Improta, l’assessore alla mobilità Stefano Esposito, il sub commissario Camillo De Milato. Il Presidente Sergio Mattarella ha risposto alla lettera dei bambini del quartiere impegnandosi a salvare i loro giardini e i loro alberi.

Chiediamo di lasciare fuori dal cantiere l’intera area verde che corrisponde soltanto a 750 m2 sui 5.000 m2 (cioè il 15%) del progetto che prevede anche parcheggi per decine di automobili per dirigenti e dipendenti di Metro C.

Da oltre tre anni abbiamo portato a conoscenza con serietà e in spirito di collaborazione con le istituzioni le preoccupazioni che gli abitanti della zona hanno sottolineato anche con le oltre 1.500 firme a sostegno della nostra richiesta di ridurre l’area del cantiere. Questa logica richiesta è stata fatta propria dalle forze politiche del Municipio VII che fin dal 2013 hanno approvato all’unanimità una risoluzione in tal senso. Su questa base abbiamo fatto elaborare una planimetria alternativa del cantiere logistico che ne garantisce la piena operatività e salvaguarda al tempo stesso la salute delle famiglie e l’area verde. Questa planimetria è stata presentata nel luglio scorso a Roma Metropolitane che non ha ritenuto finora di darvi alcun riscontro.

Roma Metropolitane e Metro C non hanno ritenuto nemmeno di dare risposta alla richiesta della Commissione Speciale Metro C dell’Assemblea Capitolina ormai quasi un anno fa di presentare una planimetria aggiornata della progettazione nell’area.

Quello che ora Le chiediamo è di impegnarsi a dare una risposta al sentimento di insicurezza degli abitanti che si troverebbero a vivere nel disagio per molti anni senza che vi sia una vera esigenza di distruggere l’area verde.

Associazione Ipponio Verde
Presidente Marina Guglielmi