Piazza Ragusa: un progetto per pedonalizzarla. I dubbi dei Comitati di quartiere

LA GIUNTA DEL MUNICIPIO VII

Impartisce la seguente direttiva

Incarica la Direzione Tecnica del Municipio VII di predisporre un progetto che preveda la parziale PEDONALIZZAZIONE di piazza Ragusa, accompagnata da idonei interventi di valorizzazione tesi a restituire alla piazza la sua naturale vocazione quale luogo di incontro e di socializzazione per i cittadini residenti della zona e creando un “salotto urbano” a servizio della piazza.
Considerando che su piazza Ragusa confluiscono diverse strade oggetto di traffico veicolare intenso, al fine di non paralizzare il traffico del quadrante, la pedonalizzazione di cui sopra dovrà interessare il tratto della piazza che va da via Enna a via Mestre, interessando via della Stazione Tuscolana. In tale tratto dovrà comunque essere assicurata la possibilità di passaggio dei mezzi di soccorso.
Al fine di rendere maggiormente visibile la zona interdetta al traffico veicolare e facilitare il passaggio dei cittadini con difficoltà di deambulazione, il livello della parte di piazza da pedonalizzare dovrà essere portato a livello marciapiede in modo tale che tutta la zona interessata dall’intervento abbia andamento planimetrico uniforme e non presenti barriere architettoniche.
Dovrà altresì essere lasciato aperto al transito veicolare il tratto che interessa via Enna, via Taranto, via dei Rogazionisti e via Mestre. 9
La pedonalizzazione in questione dovrà interessare anche lo spazio, attualmente utilizzato come rimessa a cielo aperto, che si apre tra via Mirandola e via della Stazione Tuscolana garantendo comunque il passaggio tra queste due strade e l’entrata/uscita da via Spilimbergo.
Lo spazio di cui sopra, in virtù della presenza di importanti reperti, dovrà essere destinato a spazio archeologico.”

Varie critiche e dubbi si levano dai Comitati della zona, ne riportiamo uno fra tutti, molto dettagliato, postato nel gruppo di Quelli di Piazza Ragusa a cura di Carlo :

Avendo congelato la destinazione d’uso del deposito, consegnandola alla “valorizzazione” spot con eventi che poco hanno a che fare con un ragionamento urbanistico, così come non essendo chiari i progetti di mobilità e il ruolo che lo snodo di Stazione Tuscolana svolgerà, questo tipo di interventi e di progettazione risultano superflui, e senza contesto.
Si parla di modifiche alla viabilità, quando un territorio è attraversato da flussi di traffico imponenti (appia, tuscolana, tangenziale, ma aggiungerei casilina e prenestina) che possono essere rielaborati solo con un piano complessivo sul trasporto pubblico, che preveda la valorizzazione, in questo senso, di strutture e spazi.
Avendo rinunciato a scelte politiche a riguardo rispetto a un importante snodo come il deposito, e mancando una visione di insieme sulla città, è fuffa.
Di spazi per fiere e eventi tipo Ragusa Off, ad esempio, abbiamo l’enorme complesso dell’ex fiera di Roma che è inutilizzato ad esempio (ne hanno dovuta costruire un’altra nel nulla fuori raccordo).
Abbiamo palestre (la ex Castello), teatri, cinema, spazi come l’ex Init e l’ex Circolo degli Artisti inutilizzati. Abbiamo un’area, quella di via della Stazione Tuscolana, abbandonata e degradata,dove l’unico segno di vita è stato aperto con un’azione di occupazione e attivazione dal basso con Scup.
Ma senza un’idea di città, che tiene conto della sua vivibilità (il trasporto pubblico, l’accesso ai servizi, sociali, culturali, sanitari, la vivibilità e quindi la sicurezza delle strade), ragionare sul particolare lascia il tempo che trova, mentre si dà spazio a iniziative private svincolate da un ragionamento urbanistico, ma incentrate sul beneficio particolare dell’investitore.
Più che ripensare un pezzettino di quartiere, l’amministrazione, municipale e comunale, dovrebbe incidere sul quadro complessivo e chiarire il contesto nel quale muovere iniziative di questo tipo.