Piazza Ragusa, incontro sui problemi della zona

IMG_2475Riqualificare piazza Ragusa e dintorni, soggette ad un crescente degrado. S’è levato alto il grido di protesta degli abitanti della zona nel corso dell’incontro svoltosi sabato 26 maggio, promosso dall’associazione “Piazza Ragusa e dintorni” e che ha visto la partecipazione di una trentina di cittadini, compresi rappresentanti dei comitati e delle associazioni di zona, di Scup e di alcuni rappresentanti del VII Municipio, ad iniziare dalla presidente Monica Lozzi.

Al centro delle lamentele il giardino al centro della piazza, di nuovo degradato nonostante i numerosi interventi degli anni scorsi. Oltre tremila metri quadri che versano in uno stato pietoso, ad iniziare dalla piattaforma sollevata di circa 315 metri quadrati molto criticata da alcuni abitanti perché spezza lo spazio di aggregazione.

Il giardino ospita anche una roccia posta a ricordo di Tashunka Witko, ossia Cavallo Pazzo, uno dei più noti capi dei Sioux: il monumento intende quindi accendere l’attenzione sul genocidio degli indiani, anche se in modo non certo efficace visto anche lo stato della pietra.

L’associazione ha elaborato un progetto per la riqualificazione della piazza e del giardino per un nuovo uso della stessa in attività culturali e ludiche.

Numerose le denunce da parte dei cittadini intervenuti nel dibattito su eventi criminosi, atti vandalici e costante presenza di senzatetto, causa anche la vicinanza con la stazione Tuscolana.

L’area cani è gestita dall’associazione cinofila Cani Lepophagus, con apprezzamento da parte di molti utenti. Un assessore intervenuto ha invece parlato della necessità di spostare l’edicola, che non potrebbe essere ubicata all’incrocio con via Taranto secondo le nuove norme, e il fioraio, per il quale – sempre secondo quanto riferimento dall’assessore, ci sarebbe solo una licenza per un veicolo mobile.

Altro tema quello dell’ex deposito dell’Atac, con facciata storica su via Tuscolana. Molti cittadini propongono di trasformarlo in un megaparcheggio capace di liberare la zona dalle auto in sosta, che determinano continui rallentamenti del traffico a causa delle continue doppie file. L’associazione propone l’alienazione immobiliare con diritto di prelazione da parte del Comune per restituirlo alla città.

Più cittadini lamentano la presenza di due treni a metano dalle ore 22 nelle vicinanze della stazione Tuscolana, utilizzati poi nel corso della notte per la manutenzione delle reti. Tale sosta apporterebbe inquinamento e rumore. Un cittadino ha mostrato anche filmati registrati.

Al centro delle lamentele anche il progetto di chiusura di viale Castrense, che apporterebbe ulteriore traffico anche lungo via Caltagirone, villa Fiorelli, via Enna e piazza Ragusa. L’assessore Marco Pierfranceschi ha difeso strenuamente il progetto, mentre il comitato Tuscolano villa Fiorelli ha raccolto firme contro la chiusura di viale Castrense, informando che oltre il 70 per cento delle persone interpellate si è dichiarata contraria.

Come noto, il progetto della chiusura di viale Castrense, nella fase iniziale, è stato promosso da Roberto Angotti, presidente del Comitato San Giovanni. Ma nella sua evoluzione, com’era prevedibile, questo progetto è diventato un boomerang per lo stesso Comitato: infatti i sensi unici previsti su via La Spezia e su via Taranto finiranno per trasformare queste vie in vere e proprie autostrade perennemente intasate, apportando smog anziché benefici. Che la chiusura di viale Castrense – come l’acqua di un fiume deviato – non ridurrà i flussi di traffico ma li sposterà, aggravando la situazione proprio nel quadrante tra Re di Roma e Piazza Ragusa, era facile da prevedere. Ma evidentemente non per tutti.

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L’intervento della presidente del VII Municipio, Monica Lozzi