Parco degli Acquedotti: ucciso “Diabolik” ultrà laziale

È morto, colpito da un proiettile alla testa, l’ultras della Lazio Fabrizio Piscitelli, noto come Diabolik. L’agguato fatale è avvenuto nel parco degli Acquedotti a Roma: uno sparo a distanza ravvicinata ha freddato il noto ultras della Lazio. L’uomo era stato implicato in precedenza in una vicenda di droga. Sul posto indaga la polizia.

Lo storico ultras degli Irriducibili della Lazio è stato colpito a freddo, di spalle, con uno sparo in testa all’altezza dell’orecchio. Una dinamica che ricondurrebbe a una vera e propria esecuzione. L’uomo si trovava al Parco degli Acquedotti, grande area verde in zona Tuscolano. Gli inquirenti sono al lavoro per individuare l’autore o gli autori dell’agguato, e per scoprire il movente di un omicidio, che sembra pianificato.

A gennaio 2015 Piscitelli era stato condannato, assieme ad altri 3 capi ultrà, a 3 anni e 6 mesi nell’ambito processo di primo grado per il tentativo di scalata alla Lazio che nel 2006 aveva coinvolto anche l’ex bomber icona del primo scudetto biancoceleste, Giorgio Chinaglia. Secondo la ricostruzione dei pm Rocco Fava, Vittoria Bonfanti ed Elisabetta Ceniccola, gli imputati avrebbero compiuto una “campagna” intimidatoria e di pressioni sul presidente del club Claudio Lotito finalizzata a fargli cedere il club ad un gruppo farmaceutico ungherese che sarebbe stato interessato all’acquisto e di cui Chinaglia sarebbe stato il portavoce.

Nel 2016 invece Piscitelli aveva subito il sequestro di oltre 2 milioni di euro, compresa anche una villa a Grottaferrata (provvedimento poi annullato dalla Cassazione) dopo le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia che lo vedevano coinvolto in un traffico internazionale di sostanze stupefacenti provenienti dalla Spagna.