Pamela Mastropietro, gli amici di Re di Roma la ricordano così

MastropietroL’hanno voluta ricordare in piazza Re di Roma, vicino a quel muretto dove da sempre si rinnovano le comitive con il passare delle generazioni. Gli amici di zona di Pamela Mastropietro, la sfortunata ragazza uccisa nelle Marche, l’hanno voluta far “rivivere” proprio lì, dove con lei hanno condiviso i momenti più belli. Tipici di un’età spensierata. Ma non vuota. La bella e sensibile Pamela manifestava soprattutto sui social e agli amici più stretti le sue sofferenze interiori. Forse più laceranti del solito. E così, come talvolta avviene, per attenuare il “male di dentro”, per “aggiustare” una vita complicata ha cercato lenimento sulla strada sbagliata.

L’atmosfera nella sempre caotica piazza dei Re di Roma, ancora animata da una pista di pattinaggio molto post-natalizia, è surreale. I ragazzi hanno acceso tante candele, hanno seminato la base degli alberi di fiori, le hanno dedicato due striscioni. Il vento fa volare le lanterne, le porta sul cielo di via Aosta, poi per via Monza, poi è meglio non vederle più, immaginare che siano arrivate dove Pamela continua a vivere e può finalmente godere di tanto affetto.

La ragazza abitava lì vicino, in via Saluzzo. E soprattutto era andata a scuola alle medie di via Ceneda, proprio dietro piazza Re di Roma. Ed ora ci sono anche i suoi compagni di classe. Con le lacrime agli occhi. Poi ha proseguito gli studi in via Gela, Re di Roma, all’istituto Petroselli. Una scuola da estetista. Per seguire le orme di mamma Alessandra, salone di bellezza vicino piazza Re di Roma. Sempre qui. Fino a quell’amara “caduta” con la droga e la necessità, per la famiglia, di mandarla in comunità nelle Marche, regione d’origine dei Mastropietro. Vicino Macerata vivono ancora i nonni.

Dalla comunità si era già allontanata nell’ottobre scorso, una prima volta. Vi aveva fatto rientro dopo cinque giorni, criticata dal suo stesso ragazzo che le aveva scritto: «Dove sei andata a finire amore? Non hai capito? Ti devi far aiutare, l’unione fa la forza, da sola non vai da nessuna parte»

Parole, purtroppo, profetiche.