I “Paesaggi umani” solcano i nostri quartieri

CarloInfanteDal 13 al 26 settembre 2018 nell’ambito dell’Estate Romana 2018, promossa da Roma Capitale, assessorato alla Crescita culturale e realizzata in collaborazione con Siae, si svolgerà in varie azioni itineranti il progetto di Urban Experience Paesaggi Umani Il PerformingMedia Storytelling per una narrazione in azione, con i piedi per terra e la testa nel cloud.

Non si tratta dell’ennesimo festival ma una sorta di “festa mobile” che attraversa Roma, compresi i quartieri lungo l’Appia e la Tuscolana.

Tutti gli eventi sono caratterizzati dal nomadismo psicogeografico con i walkabout di esplorazione partecipata e alcuni happening (i “Silent Play” e le videoproiezioni nomadi) inscritti nello scenario urbano.

S’intende rilevare lo Spettacolo della Città, in uno sorta di laboratorio nomade dello sguardo urbano, piuttosto che programmare spettacolo nella città.

Il performing media s’integra con le passeggiate dei walkabout attraverso l’uso di sistemi whisper-radio, videoproiezioni nomadi, web-radio (in streaming su www.radiowalkabout.it) e mappe interattive (su geoblog.it ), rilevando le voci dei suoi protagonisti (i “paesaggi umani”) in un particolare storytelling con “i piedi per terra e la testa nel cloud”.

S’inizierà con un opening al Polo Museale dell’Atac, presso la stazione di Porta San Paolo, conversando all’interno delle vetture storiche della Stefer e ascoltando, in radio-cuffia, repertori audio tratti da film che evocano i viaggi in tram.

Le azioni itineranti si svolgeranno al Parco della Caffarella, seguendo il corso dell’Almone, il fiume sacro di Roma e lungo le Mura Aureliane, presso viale Castrense, con un particolare walkabout che vedrà l’utilizzo di videoproiezioni che seguiranno l’azione itinerante, esplicitando la connotazione sacra del “pomerium”, l’area che marcava il confine delle mura.

L’uso del videoproiettore su carrello mobile per un videomapping capace di delineare visioni urbane in movimento, caratterizzerà i walkabout al Celio, facendo riemergere l’antica fontana della “Meta Sudans” di cui è scomparsa ogni traccia (era la fontana più importante dell’Antica Roma ed ormai è un “monumento fantasma”, definitivamente demolito nel Ventennio) e al Pigneto evocando le lucciole di Pasolini.

L’happening teatrale della Piccionaia di Vicenza “Sospesi” (il 18 e 19 settembre) è un’eccezione nel programma: non è un’esplorazione bensì crea un momento ad alta tensione drammaturgica, utilizzando i sistemi radio (“silent play”) per un’esperienza immersiva che sollecita una perturbante immedesimazione degli spettatori in una sorta di gioco di ruolo. Un format teatrale di assoluta innovazione culturale.

Le altre azioni (in totale sono 18, disseminate in tutta la città) vedranno walkabout al Tuscolano, lungo la via Nomentana seguendo il cantiere della pista ciclo-pedonale, al Mercato di Piazza Alessandria per approdare al MACRO-Asilo ancora in cantiere, in una cava di sampietrini presso l’Appia Antica e a Tor Sapienza.

Tra le collaborazioni, con le tante associazioni e comunità territoriali, si evidenzia quella con ALT-Giornale Partecipato e Open House Roma.

Urban Experience esplora i territori con l’approccio opposto a quello delle visite guidate, ad esplicitarlo è questo motto: ”Viaggiamo dentro noi stessi quando ci ritroviamo in luoghi che ci ricordano cosa cerchiamo”. È con questa impronta leggera dei passaggi continui, tra dentro e fuori di noi, coniugando identità e differenze, che esploriamo Roma, parlandola in una sorta di trasmissione radiofonica nomade: conversando di ciò che ci accade “giocando la città”, mentre camminiamo, ascoltandoci con quelle cuffie che spesso vediamo indossare ai turisti in gregge e che noi usiamo con un approccio psicogeografico nello sciame dei walking-talking head erranti nella città. La modalità “urban experience” sta di fatto creando un nuovo canone di spettacolarità, centrato sul performing media della radiofonia nomade (format su cui operiamo dal 1988 con l’happening al Festival di Narni , di cui c’è traccia in questo post).

L’obiettivo è quello di attivare una consapevolezza dinamica delle peculiarità di una città che si rivela sempre più stratificata, coinvolgendo sia i cittadini più giovani delle scuole (con le modalità dell’apprendimento dappertutto) sia gli anziani che ci aiutano a rilevare le tracce sepolte dai tanti sedimenti urbani che hanno cambiato la città, dinamizzando le diverse forme di rappresentanza e auto-organizzazione delle comunità, sia territoriali sia tematiche, che contribuiscono a dare forma sociale allo spazio urbano della convivenza. (Carlo Infante, presidente di Urban Experience e curatore del progetto)