OPINIONI / Seduzione, tradimento & pentimento

forza-italia2Dietrofront. Controesodo. Transumanza. Ritorno alle origini. La scelta del ministro Costa di lasciare il governo e l’orientamento di molti centristi di riavvicinarsi all’ovile del centrodestra la dice lunga sull’andamento degli umori nel Paese. Nulla si distrugge, tutto si trasforma. E’ il “made in Italy” più autentico, quello degli ondivaghi seriali da allegra compagnia, dei salti della quaglia, delle casacche buone per tutte le stagioni.

Se le immigrazioni fuori controllo (o forse “controllate” solo per certi fini) potrebbero sdoganare pile di “voti di pancia”, preziosissimi in tempi di ideologie obnubilate e propagato disimpegno, e risultare determinanti per le sorti del Paese, ben altri flussi migratori si preannunciano in politica. Certamente “opportuni” (nei tempi), meno certamente “determinanti” (per i futuri equilibri). L’aspirazione, dietro gli immancabili giri di parole, è brutalmente una sola: essere reimbarcati. Per non finire alla deriva.

E’ scattata puntale, insomma, l’ora di mirare al carro (di Tespi) dei prossimi vincitori. Non per colpirlo, ma per salirci in corsa. Le elezioni politiche sono ormai imminenti. Salvo sorprese (non proprio eclatanti) dovrebbero aver luogo l’anno prossimo. E potrebbero premiare soprattutto chi ha buon gioco, nel caos, a riesumare la parola “ordine” (e disciplina). Non servono fattucchiere o chiromanti per indovinare. Meglio l’usato sicuro rispetto a veicoli in tiro, ma con le luci d’emergenza accese.

Le recenti amministrative hanno riservato il palcoscenico soprattutto a Forza Italia. E tanti “neoposizionamenti” tra i cosiddetti moderati – che poi tanto moderati non sono – potrebbero favorire proprio il partito del redivivo Cavaliere, tornato alla monta e al galoppo come un fantino al Palio dell’Assunta. I “figliol prodighi” sono pronti a marciare con lui (per non marcire).

E’ tutto un fremito nelle formazioni alchemiche del cosiddetto “centro”, svuotato della “gravità permanente” del cantautore etneo. Occhi puntati sugli ex del Nuovo Centro Destra, su Alternativa Popolare dei vari Maurizio Lupi e Roberto Formigoni, sull’Udc di Lorenzo Cesa, o ancora sui parlamentari “verdiniani” di Ala e su ciò che resta di Scelta civica. C’è lavoro per i fotografi matrimoniali perché la seduzione di Silvio è evergreen.

Certo, i fedelissimi mettono in guardia: chi tradisce una volta, lo farà ancora. Ma passando la barricata, questi professionisti della politica si sono realmente autorottamati? Nessuno scommetterebbe sulla risposta.

(Domenico Mamone, presidente dell’Unsic)