OPINIONI / Primarie, VII Municipio: Laddaga sconfigge Mazzei, sorpresa fino ad un certo punto…

Francesco Laddaga (foto da Facebook)

Se a livello cittadino la vittoria di Roberto Gualtieri alle primarie del Pd era scontata, poi suggellata con un 60 per cento di preferenze, quella che viene giudicata una vera sorpresa (ma fino ad un certo punto…) s’è avuta nel VII Municipio dove il superfavorito architetto calabrese Carlo Mazzei, segretario della sezione Pd di via La Spezia (San Giovanni) è stato sconfitto dall’archeologo Francesco Laddaga, espressione di Cinecittà.

A pesare, oltre alle immancabili dinamiche interne al Partito democratico, anche il problema della nuova mobilità a San Giovanni: nonostante le flebili prese di distanza da parte di Mazzei, la rivoluzione è nata anche dentro la sede del Pd di via La Spezia (prima dell’avvento dei Cinque Stelle, che hanno poi fatto proprio il progetto, peggiorandolo ulteriormente) e il risultato finale è stato quello di allontanare ulteriormente tanti cittadini – molti di sinistra – dalla politica e dalle primarie. 

Conosciamolo, allora, Francesco Laddaga, neocandidato alla guida del VII Municipio, che ora ha ottime possibilità di affermazione come presidente dal momento che questo pezzo di città ha sempre avuto un’anima di sinistra.

Laddaga ha 44 anni, nato e cresciuto a Cinecittà, sposato con Federica e con un figlio, Lorenzo, nato sei anni fa. Laurea in archeologia e dottorato di ricerca all’Università “Tor Vergata”, dove per alcuni anni è stato ricercatore precario, oggi è presidente di una cooperativa archeologica che opera nella gestione e valorizzazione dei beni culturali.

Laddaga s’è imposto per appena trenta voti, 1.798 contro 1.768, rendendo ancora più amara la prova non soltanto per lo sconfitto, ma anche per i dalemiani e per la sezione di San Giovanni, che subisce un colpo non da poco. Molti cittadini hanno espresso la propria contrarietà, disertando la prova, in quanto la sezione ha fatto davvero poco contro il progetto urbanistico che ha sconvolto la vita a tanti abitanti del quartiere, che anche in questo modo hanno inteso punire l’inerzia di quello che è comunque un punto di riferimento politico per una zona tradizionale feudo per i democratici. Mazzei, nella sua campagna, s’è soffermato soprattutto sugli spazi di aggregazione sociale, sul commercio e sulle attività turistico culturali, peccando anche di presunzione dichiarando “io ho il supporto della stragrande maggioranza del Pd e di importanti organizzazioni, soggetti civici ed associativi che ci stanno accompagnando nel nostro percorso”, affermazione smentita dai fatti.

A pesare anche la scelta del consigliere Antonello Ciancio, il più presente tra gli oppositori al progetto urbanistico, il quale ha fortemente appoggiato il candidato risultato poi vincente. Insomma, in sostanza Cinecittà batte San Giovanni, già ferita dai nuovi sensi unici in via Taranto e via La Spezia, dai pesanti tagli dei parcheggi, dal’aumento del traffico, dal nuovo status dei semafori, dalle trasformazioni di via Pozzuoli, via Matera e via Monza. Una sconfitta che conferma l’allontanamento di una certa sinistra dalle esigenze più avvertite dalla gente comune.

Marina Persico