OPINIONI / Le troppe contraddizioni dei Cinquestelle

SelamLe tante contraddizioni interne dei Cinquestelle – anche ideologiche (gente di destra e di sinistra nella stessa formazione, altro che sparizione delle categorie politiche) – finirà per consumare dal suo interno questo movimento, specie nel momento in cui, governando, è chiamato a compiere scelte di campo.

Un esempio c’è stato offerto nei giorni scorsi proprio nel nostro territorio.

Cosa è successo? Che nella sala convegni del VII Municipio è stato presentato il rapporto “Selam Palace – La città invisibile”, promosso dall’Associazione Cittadini del Mondo insieme ai vertici del nostro Municipio a guida Cinquestelle.

Se i pentastellati a livello nazionale governano con Salvini e la Lega (è abbastanza nota la loro posizione sui migranti), a livello locale i Cinquestelle costituiscono la vetrina delle iniziative di “Selam Palace”, cioè uno stabile situato nel quartiere La Romanina da ben dodici anni occupato da rifugiati politici. Oggi ospita circa 800 persone provenienti dal Corno d’Africa, che non hanno trovato accoglienza nei centri predisposti dalle autorità romane.

Alla presentazione del Rapporto, nella Sala Rossa del VII Municipio in piazza di Cinecittà 11, ha presenziato la stessa presidente del VII Municipio, Monica Lozzi. Con lei la presidente dell’associazione, Donatella D’Angelo, l’assistente sociale Guendalina Curi, la dottoressa volontaria Livia Maria Salvatori.

Ogni ulteriore commento appare superfluo: come si può stare a braccetto, a livello nazionale, con le politiche repressive di Salvini e poi, nel nostro Municipio (non proprio secondario visti gli oltre 400mila residenti), presenziare un’associazione che va nettamente in senso inverso, assicurando alloggi ai rifugiati attraverso un edificio occupato?

In fondo tale incoerenza è alla base del disastro elettorale rimediato già in Ottavo Municipio (Garbatella-Ostiense), dove il voto di quindici giorni fa ha sbaragliato i Cinquestelle, che avevano conquistato a sorpresa due anni fa quel territorio. La stessa situazione s’è verificata in III Municipio.

Da noi la “botta” maggiore verrà sicuramente dalle politiche di mobilità, che cavalcano un veteroambientalismo che non porta da nessuna parte. La pista ciclabile in via Tuscolana, il posto meno adatto per realizzare un’opera del genere, e soprattutto la paventata chiusura di un tratto di viale Castrense al traffico sono scelte che molto probabilmente saranno propedeutiche al disastro elettorale per i Cinquestelle, che da Roma avrà certamente riflessi nazionali.

Questa parentesi della Lozzi, con scarsa discontinuità e poche iniziative davvero innovative, rischierà di essere archiviata nel dimenticatoio al prossimo giro di boa. I nipotini della Fantino già stanno studiando da presidenti…

(Piero Vago)