OPINIONI / A proposito di piazza Ragusa

Tirare fuori oltre 10 milioni di euro “pubblici”, cioè di tutti noi, per mantenere nel patrimonio pubblico l’ex rimessa Tuscolana di piazza Ragusa. Conviene davvero ai romani? Certo, sarebbe un atto ideale per far felici tutti coloro che sono in prima fila per la difesa dei “beni comuni”, pronti all’ennesimo flash mob o all’assemblea ad orologeria per rivendicare il bene pubblico. Tutto bene. Ma tra i sogni e la realtà c’è un baratro. Resta infatti una domanda: spendere tanti soldi per farne cosa?

Se avessimo la certezza che l’ex deposito di piazza Ragusa diventi, ad esempio, un centro polisportivo d’eccellenza o una biblioteca pubblica ben gestita, non avremmo dubbi. Il rischio concreto, al contrario, è che questo enorme spazio continui a restare abbandonato per anni o finisca nell’inefficienza, nel malaffare pubblico o nel politico di turno pronto a favorire la solita associazione amica. In fondo nello stesso quartiere gli esempi di spazi pubblici abbandonati da anni (o occupati) non mancano.

Nessuno ovviamente esulta per l’arrivo di Amazon, nemmeno per i 10 milioni di euro di incasso che finirebbero probabilmente nell’ennesimo carrozzone da oliare. Sappiamo come sono gestite alcune aziende pubbliche, ad esempio Atac o Ama, perlomeno in termini di risultati per il cittadino-utente. Ma festeggiare perché la Raggi o chi per lei mantenga nel patrimonio pubblico l’ex rimessa di piazza Ragusa, cacciando ulteriori soldi, ci sembra esagerato. Festeggeremmo più volentieri quando lì sarà inaugurato un servizio realmente al servizio della cittadinanza. E non l’ennesima struttura a disposizione dei “soliti” furbetti che spesso fanno i migliori affari più con gli spazi pubblici che con quelli privati.

Giuseppe De Angelis