Mobilità all’Appio-Tuscolano: le proposte dei cittadini

PiazzaRediRomaQuanti sanno che la Giunta regionale del Lazio sta costruendo da oltre un anno il Piano regionale della mobilità, dei trasporti e della logistica? E che le linee guida del Piano sono state elaborate dall’assessorato alla Mobilità di concerto con l’assessorato ai Lavori pubblici e con la Politica della casa? E che il Piano si avvale della collaborazione del gruppo di lavoro costituito presso il Ctl, Centro di ricerca per il trasporto e la logistica dell’Università di Roma “La Sapienza”?

Insomma, mentre il nostro quartiere s’appassiona dietro a progetti per una mobilità meno caotica, almeno sulla carta, o contro i parcheggi in doppia fila, o s’ingegna per trovare le migliori soluzioni post cantieri della metro C, anche la Regione Lazio offre l’occasione ai cittadini per partecipare – attraverso proposte scritte – alla costruzione del Piano. “Su misura rispetto alle loro esigenze”, come recita il testo della Regione, “segnalando le problematicità attraverso gli strumenti offerti, suggerendo idee e migliorie”.

E allora vediamole nel dettaglio queste proposte presentate dai cittadini dei nostri quartieri, tenendo presente che in genere coloro che sono più sensibili a questi sondaggi sono anche coloro che tengono maggiormente alla mobilità sostenibile, cioè a meno automobili e a più mezzi alternativi, dalle bici ai trasporti pubblici.

E proprio la realizzazione di una pista ciclabile da San Giovanni fino a largo Colli Albani, con snodi verso il Parco dell’Appia Antica e la Stazione Tuscolana è la proposta di Pierluigi Iannitti. Propone anche di realizzare nei principali punti di interesse (ingresso Parco Appia Antica, San Giovanni, Stazione Tuscolana, Re di Roma) parcheggi per bici più stazioni di bike sharing.

Federico Rossi propone, invece, che tutta piazza dei Re di Roma sia caratterizzata da una corsia preferenziale quale anello esterno, evitando quindi i parcheggi (tra l’altro vietati, ma non sempre contrastati a dovere).

Gabriele Valentini propone di creare una pista ciclabile nella nuova via la Spezia a seguito dell’apertura della metro C in modo che “si possa fornire una valida alternativa a chi dovrà raggiungere destinazioni centrali dal temporaneo capolinea”.

Sempre in zona resta Filippo Cerini: “Dopo piazza Lodi anziché far passare la metro dal centro (dati i numerosi problemi di natura “archeologica”) si potrebbe invece deviare la linea lungo l’asse Verano-Parioli-Cassia”. Queste le stazioni ipotizzate: Porta Maggiore, Verano, Policlinico, Regina Margherita, Liegi, Ungheria, Santiago del Cile, Euclide, Parco della Musica, Farnesina, Vigna Clara, Due Ponti, Grottarossa, Volusia, La Giustiniana.

Francesco Tuoto è concentrato sulla Stazione Tuscolana, denunciandone il degrado: “Combattere il degrado dilagante della Stazione Tuscolana, aprendo i suoi spazi a reali forme artistiche di strada. Ciò può esser fatto con zero spese e rappresenterebbe un disincentivo per un certo tipo di vandalismo – scrive.

Il tema della mobilità su ferro appassiona molti cittadini. Scrive Andrea Titi: “Metropolitane leggere all’interno dell’anello ferroviario, non è umanamente possibile arrivare alla fermata di Muratella ed oltre (FL1) con treni che arrivano da Orte e Fara Sabina. Troppo pesanti e lenti durante le fasi di fermata e ripartenza dalle stazioni”.

Federico Scaroni: “In tema di intermodalità, propongo una piccola opera che potrebbe aiutare moltissimo in termini di comunicazione ai passeggeri e far risparmiare tantissimo tempo agli utenti delle due linee A e FL1 che vogliano scambiare da una linea all’altra. Il percorso, che si intende debba essere protetto e fruibile dai viaggiatori, si potrebbe fare sia in sotterranea sotto via Adria sia tramite passarella sopra i binari della ferrovia”.

René Lancia: “Con la chiusura dell’anello ferroviario e la separazione, almeno parziale, dei suoi treni dal traffico regionale ordinario, si potrebbe procedere con la realizzazione di una nuova stazione per i treni ‘metropolitani’ del servizio dell’Anello ferroviario, nelle immediate vicinanze di Piazza Zama”.

Adriano Meliffi: “Un nodo per i pendolari delle linee FL4, 6, 7, 8 tra una stazione ferroviaria subito a nord della Tuscolana, con accessi da est (zona Porta Furba) e ovest (zona Quadraro) e collegato tramite corridoio all’atrio della stazione Quadraro della metropolitana A, che si estende al di sotto di via dei Lentuli. Necessario aggiungere un nuovo sistema di tornelli all’altezza di largo dei Quintili. Ne beneficeranno non solo i pendolari che non dovranno raggiungere Termini per scambiare tra metro e ferrovia regionale, ma anche il quartiere Quadraro che avrà così accessi più capillari alla stazione della metropolitana”.

Simone Amadio: “Stazione Porta Furba FR, nodo di scambio tra FR 4-5-6-7-8 e metropolitana Linea A. Diventerebbe la Nuova Porta Sud di accesso alla città di Roma”.

Giorgia Proietti va sullo specifico: “Aumentare la circolazione della linea 671 in quanto unica linea bus che collega la via Appia con l’Eur”.

Francesco Tuoto propone il ri-assetto dei marciapiedi e dei parcheggi in strade come ad esempio via Cesare Baronio, via Macedonia, via Appia, “al fine di aumentare i parcheggi (spina di pesce) e installazione di una pista ciclabile (gli spazi ci sarebbero)”.

Infine Pierluigi Iannitti denuncia la situazione dell’ambulantato che incide anche sulla mobilità: “Evitare che gli ambulanti occupino gran parte dei marciapiedi e parcheggino i furgoni in doppia fila, causando gravi problemi per la viabilità ordinaria”.