Media “Duca d’Aosta”: incontro su Mastroianni

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Racconta la studentessa Gioia De Vitis su “Ieri oggi e domani”, il giornalino scolastico della scuola media “Duca d’Aosta” (plesso “Marcello Mastroianni”) a proposito dell’incontro con Franco Angeli, regista italiano che ha studiato proprio nella scuola di via Orvieto: “E’ venuto nella nostra scuola grazie all’invito rivoltogli dalla professoressa Silvana Perretti, sua compagna di banco delle medie in questo stesso edificio e precisamente nella sezione C. La professoressa Perretti è diventata anche una sua grande amica e penso sia bellissimo che la loro amicizia sia durata nel tempo, invece di spezzarsi, come spesso accade”.

Prosegue la De Vitis: “Mi sono un po’ documentata su questo ‘uomo di cinema’ attraverso Internet; vi dico che ha tenuto seminari di sceneggiatura e costruzione del personaggio presso una prestigiosa scuola privata di Torino che aiuta a sviluppare tutto ciò che riguarda la narrazione: il cinema, la scrittura, il giornalismo e la televisione . E’ consulente per la documentazione video dell’archivio “Franco Angeli”. Ha diretto e montato otto documentari sui 150 anni dell’unità d’Italia e alcuni film tratti dai libri di scrittori come Andrea Camilleri, Carlo Lucarelli, Alessandro Baricco e Dacia Maraini. Ha lavorato anche con importanti registi italiani come Mario Monicelli e Ettore Scola, partecipando al film “Lettere dalla Palestina” presentato alla 53° Mostra del Cinema, “Splendor” (film che parla proprio del cinema) e “Che ora è?” (dove viene raccontato un giorno di vita tra un padre, interpretato dall’attore Marcello Mastroianni e suo figlio, interpretato da Massimo Troisi, un bravo attore napoletano morto ancor giovane da diversi anni. Angeli ha collaborato anche con il regista Bernardo Bertolucci nel film “L’ultimo Imperatore”. Con Giobbe Covatta (un comico) ha realizzato spot per Save the Children. Insieme ad altri registi ha partecipato a dei lavori su diverse tematiche sociali”.

Ed ancora, racconta la giovane studentessa: “Esclusivamente suoi, come regista, sono i film “Tutta un’altra Storia” e “La Rentrèe“ (il Ritorno, drammatica storia di un pugile). Come sceneggiatore ha scritto dei lavori per il mercato orientale. Per il teatro ha ideato e diretto dei monologhi e alcune commedie, tra le quali “Aldilà del mare”, con la quale ha vinto il Premio Edoardo de Filippo per la drammaturgia. Angeli è anche fotografo di scena ed è sua una interessante mostra fotografica sull’architettura delle scuole elementari di Roma. Insomma, un tipo interessante, non vi pare????”.

Quindi la De Vitis commenta: “Quella di Franco Angeli è la storia di un bambino che coltivava un sogno che oggi è riuscito a realizzare, ci ha creduto fin da quando, avendo una tessera per accedere gratis al cinema, lo frequentava assiduamente facendosi accompagnare a turno dai suoi compagni. All’età di ventuno anni coronò il sogno di incontrare numerosi divi e anti-divi (personaggi noti che basano il proprio successo sul talento personale e non mostrando gli atteggiamenti eccessivi dei divi) come Marcello Mastroianni di cui ci ha raccontato alcune caratteristiche: l’attore non aveva bisogno di essere tutto il giorno ‘nel personaggio’, cioè di fare un’immedesimazione totale lunga e laboriosa, tanto che, prima di girare, rideva e scherzava ma, appena entrava in scena, si trasformava, si immedesimava così tanto nel personaggio che interpretava, che ne assumeva subito le movenza e il modo di parlare; ogni sua interpretazione era un vero capolavoro. Aveva una grande personalità, tanto che Angeli ci ha raccontato che, appena Mastroianni entrava in una stanza, la sua presenza si sentiva anche senza essere visto”.

“Prima di questo progetto non conoscevo molto la figura di Marcello Mastroianni – ammette la giovane studentessa – ma guardando il video ‘Sì, mi ricordo, sì, io mi ricordo’, il suo raccontarsi con semplicità, umorismo, nostalgia e tenerezza mi ha incuriosito e me lo ha fatto apprezzare. Ci racconta della sua infanzia all’interno di una famiglia che ha dovuto conoscere le difficoltà della guerra, della giovinezza piena di vitalità e poi della sua vita e della sua carriera di attore innamoratissimo del suo mestiere, ma anche dei suoi sogni e delle sue debolezze. Per esempio, considerava la televisione una scatola inutile piena di programmi inutili, di essa amava soltanto i documentari sugli animali, ma non sui pesci e sugli uccelli, ma sui mammiferi; gradiva quelli sulla guerra poiché lo portavano indietro nel tempo.

Amava la fantascienza e dava molta importanza alla memoria la quale, diceva, va continuamente alimentata.

Fece suo un motto del popolo Navajo che dice ‘…tutto quello che hai visto ricordalo perché tutto quello che dimentichi torna a volare nel tempo’.

Ora mi sono chiesta, pensando a che cosa è stato il cinema per Franco Angeli, ‘Cosa è per me il cinema ?’. Beh, è un piccolo pezzo di Paradiso sulla Terra…

Già, forse voi penserete che, dicendo ciò, stia esagerando o addirittura che sia matta… Ma, sì, per me è proprio così e volete sapere perché? Perché il cinema è un luogo dove si dà sfogo, libertà alle emozioni, perché …diciamoci la verità, ne esistono pochi di posti in cui puoi dar sfogo al tuo pensiero, alle tue sensazioni, senza essere giudicato o addirittura essere preso in giro… Perché, sì, ci sono alcune persone che purtroppo ti giudicano anche per come ti esprimi, per le tue emozioni e invece di incoraggiarti ad aprire la mente, la fantasia, al mondo (perché credo che il mondo, senza fantasia sia come una gabbia), ti costruiscono intorno delle sbarre”.

Complimenti a Gioia e passiamo a leggere, nello stesso ben fatto giornalino scolastico (il diminutivo è, però, fuori luogo), la cronaca dell’incontro con il regista Angeli su Marcello Mastroianni. Lo hanno scritto Elena Pacicco, Federica Quintavalli, Gianmarco Meschino e Lucia Albanesi della classe seconda C della media “Duca d’Aosta”.

Il loro pezzo comincia così: “Sin da piccolo, Franco Angeli era un grande appassionato di cinema e sognava di diventare un regista. Finite le scuole, cominciò a lavorare come assistente cinematografico, conobbe Ettore Scola e lavorarono insieme; all’età di ventuno anni, conobbe Marcello Mastroianni, molto più grande di lui e già attore famosissimo; cominciarono così a lavorare insieme, Franco, aveva per Mastroianni una grande ammirazione, per lui Marcello era un mito. Passavano molto tempo insieme, perché essendo un assistente, doveva assicurarsi he gli attori stessero bene e che fossero preparati, ma Marcello non si limitava solo a ripassare la sua parte , spesso gli raccontava delle storie di quando era più giovane, raccontava a Franco che per lui, fare l’attore era sempre stato un gioco, perché gli veniva naturale interpretare tanti ruoli diversi.

Marcello, non si sentiva un divo, eppure lo era, aveva già vinto un Oscar ed era uno degli attori più famosi, aveva avuto tante fidanzate bellissime… eppure, raccontò a Franco un episodio accadutogli molti anni prima, a Venezia, dopo aver fatto il militare. Marcello voleva un nuovo maglione, si rivolse ad una signora per farselo fare, durante il viaggio in treno, mentre fumava una sigaretta, improvvisamente, venne baciato, non seppe mai chi fu a dargli quel bacio, ma il suo ricordo rimase sempre piacevolmente impresso nella sua mente. Le storie raccontate da Franco Angeli sono state belle e intense così come le risposte alle nostre domande”.

Da qui parte l’intervista vera e propria.

Domanda: Dopo la collaborazione con Marcello Mastroianni, è stato ispirato nei suoi film?

Risposta: Purtroppo non ho avuto nuove idee, ma sicuramente, conoscerlo ha aumentato la mia passione per il cinema.

Domanda: La scena della fontana di Trevi, nel famoso film “La dolce vita” è stata girata nel luogo del celebre monumento o è stata ricostruita?

Risposta: La scena è stata girata nella vera fontana di Trevi, ricostruirla sarebbe stato difficile.

Domanda: Lei considerava Marcello Mastroianni come un amico?

Risposta: Mi sarebbe molto piaciuto dire che ci frequentavamo anche fuori e che eravamo amici, purtroppo i tanti impegni di Marcello al di fuori del set non mi hanno permesso di frequentarlo come avrei voluto.

Domanda: Lei preferiva girare con la pellicola o con il digitale?

Risposta: La maggior parte di quello che ho girato è in digitale, ma sono molto affezionato alla pellicola perché trasmette una sensazione più familiare, purtroppo però è meno precisa.

Domanda: L’influenza di Marcello Mastroianni nella sua vita?

Risposta: Tutto quello che ti accade nella vita ha poi un’influenza su di te, in questo caso, l’incontro con Marcello mi ha insegnato a prendere quello che faccio non solo come lavoro, ma considerarlo anche come un gioco”.

Commento finale degli studenti-giornalisti: “L’incontro con Franco Angeli, ci ha fatto capire che se si ha un sogno, bisogna impegnarsi fino in fondo per raggiungerlo, sfruttando le proprie capacità senza arrendersi proprio come ha fatto il nostro amico Franco”.

(Appioh, 23 novembre 2015)