L’ultima di Stefàno su via La Spezia: con la pista ciclabile crescerà il valore degli immobili

ViaLaSpeziaEnrico Stefano, il presidente della Commissione mobilità del Comune di Roma nonché primo fautore e supporter dell’ormai ingiallito progetto per la chiusura di viale Castrense al traffico automobilistico (precedentemente sponsorizzato dal Pd) torna sulla sua pagina Facebook a parlare della rivoluzione della mobilità a San Giovanni da settembre, che sarà firmata M5S. Interviene in risposta all’ennesima lettera di protesta pubblicata da un abitante della zona su un quotidiano della Capitale.

Questa volta, tralasciando le argomentazioni del consigliere pentastellato puntualmente “demolite” da molti residenti del quartiere (tipo “trasporto privato razionalizzato e soprattutto moderato” quando quel “soprattutto moderato” non è chiaro, dal momento che i flussi provenienti dalla tangenziale saranno gli stessi), Stefano tira fuori l’ennesimo pretesto per tentare di intrigare i residenti: i soldi.

“Tralasciando le varie retoriche ambientali o di sicurezza stradale su ciclabili, preferenziali, aree pedonali ecc, – scrive il compagno di partito della Raggi – ma secondo voi il vostro appartamento vale di più con sotto casa un’autostrada e un parcheggio semi illegale a cielo aperto, o con un parco lineare lungo le mura Aureliane, con un’arena e spazi pubblici riqualificati, e una serie di corsie ciclabili, aree pedonali e un trasporto privato razionalizzato e soprattutto moderato, nonché un tpl più efficiente?”.

A noi residenti in zona, le osservazioni del consigliere approdato alla rappresentanza politica grazie a 745 preferenze sconfortano ulteriormente.

Messe da parte le motivazioni pseudoecologiste (far convivere i ciclisti con i fiumi di traffico? Ridurre i flussi di traffico lasciando inalterati quelli provenienti dalla tangenziale?), ecco le inedite motivazioni immobiliari. Ma davvero il valore degli appartamenti dipende da una pista ciclabile sotto casa o da un giardinetto lungo le Mura in viale Castrense che rischia – anzi – di diventare l’ennesimo luogo dove si concentrerà il degrado facendo ulteriormente svalutare gli appartamenti?

E’ allora utile richiamare, per il bene del consigliere, quanto asseriscono alcuni agenti immobiliari della zona, che abbiamo consultato.

Emerge che, pur non esistendo un elenco preciso che indichi quali siano i valori da considerare per definire il prezzo di un immobile, il rischiamo è alla posizione del quartiere (cioè se centrale o periferico), alla metratura, allo stato di manutenzione degli impianti (che può incidere tra il 20 e il 50%), alla classe energetica, alle condizioni del tetto e degli infissi, al piano, alla presenza di un ascensore, ai lavori condominiali da effettuare, ad eventuali pertinenze (ad esempio, quei posti auto la cui costruzione sotterranea è osteggiata da molti Cinquestelle), alla vicinanza di negozi, supermercati, scuole, impianti sportivi, ecc. Insomma, di piste ciclabili non si parla. E non si può certo asserire che una casa a San Giovanni sia preferita per il “verde pubblico in zona” (praticamente assente), casomai per la zona centrale.

C’è di più. Come confermano gli agenti immobiliari di zona, la valutazione è strettamente legata al peso della domanda. E se c’è una zavorra nell’offerta di un appartamento in zona Re di Roma/Viale Castrense – apprezzata perché centrale e commerciale – è proprio la mancanza di parcheggi. Tra l’altro le autorimesse sono tutte piene. Ma queste cose Stefano le sa?

Infine: far sparire il centinaio di parcheggi attuali in viale Castrense, oltre a quelli in via La Spezia, farà davvero il bene della vivibilità del quartiere? Quanto contribuirà all’inquinamento l’aumento dei tempi dei “giretti” in zona per individuare un parcheggio libero, specie da parte di chi non si può permettere il garage o l’acquisto del posto auto?

Siamo certi che tanti elettori delusi dai Cinquestelle avranno un motivo in più di valutazione dell’opera di questi neofiti dell’amministrazione pubblica.

LetteraCorriere