Libri, a Villa Celimontana si presenta “Il Nilo in finisce nel mare”

NiloSarà presentato martedì 13 dicembre a Roma, presso la sede della Società Geografica Italiana (Palazzo Mattei, Villa Celimontana) alle ore 19, il volume “Il Nilo non finisce nel mare”. Ad introdurre il libro, insieme all’autore, Renato Assin, vi saranno due esperti di storia e geopolitica: i giornalisti Roberto Olla e Francesca Paci. L’attore e doppiatore Pino Ammendola leggerà alcuni passaggi del libro.

Il romanzo che ci fa immergere nella storia recente del Medio Oriente conducendoci alle radici di un intreccio politico controverso e affascinante. Sullo sfondo di un nazionalismo crescente si descrive la vita multiculturale del Cairo e quella di personaggi che si muovono sospinti dalla storia e dagli eventi che li travolgono e li allontanano.  Si intrecciano vite diverse, tra Paesi diversi che si affacciano sul comune mare mediterraneo. Destini che cambiano all’improvviso con l’irruzione di forze esterne  ma anche azioni mosse da passioni di uomini e donne spostano le linee della storia.

La sinossi: un uomo riceve una lettera da un personaggio misterioso in un bar di Milano nella primavera del 1967. La proposta contenuta nella missiva è sconvolgente. Dalla sua risposta dipenderanno i destini di molte persone e gli equilibri dell’intero Medio Oriente. La sua vita e quella di altri personaggi si intrecciano tra Egitto, Israele e Italia. Una missione impossibile lo attende: ricongiungere il passato con il presente, ma nel contempo salvare il futuro di uno Stato. Una piccola “entità” messa in discussione sin dal primo giorno della propria esistenza.

L’autore, Renato Assin, classe 1959, è medico. Ha effettuato diversi soggiorni di approfondimento negli Stati Uniti senza trascurare viaggi di avventura per conoscere il mondo. Affascinato dalla diversità, si è sempre interessato di geografia umana e fotografia. Vive e lavora a Roma, occupandosi della salute degli animali da compagnia. Sul tema, ha pubblicato per Sonzogno il romanzo “L’amore lascia il segno” (2011). È immerso sin da piccolo nella realtà mediorientale, affondando le proprie radici tra piatti di succulenta cucina libanese e egiziana.