Ma le aspettative sul reddito di cittadinanza non tengono conto di un altro aspetto, delicato, della questione. “Occorre che si sciolga subito un gigantesco equivoco attorno al reddito di cittadinanza: è evidente che non potrà essere un ‘reddito universale’, ipotesi tanto affascinante quanto utopistica e accademica, che nessun paese al mondo pratica – spiega Domenico Mamone, presidente dell’Unsic. “In realtà, quello che serve e che si può fare è soltanto un reddito minimo ‘condizionato’, dove chi si trovi in dimostrato stato di bisogno si impegni a seguire corsi di formazione, a lavorare in forme di servizio civile, a accettare le proposte di lavoro offerte. Questo è quanto si fa in tutta Europa. In pratica, si può estendere e rafforzare il nuovo strumento del Reddito di inclusione, che già va in questa direzione: qui c’è uno spazio importante per i patronati, gli enti di formazione, le agenzie di collocamento pubbliche e private, e qui tutti possono fare la loro parte – conclude Mamone.