La madre di Pamela Mastropietro «Sabato fiaccolata apolitica a Roma» Ma poi scatta il rinvio

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Una fiaccolata a Roma per ricordare Pamela Mastropietro è stata annunciata e rinviata poche ore dopo dalla famiglia della ragazza di 18 anni il cui cadavere smembrato è stato trovato in due trolley nelle campagne di Pollenza, in provincia di Macerata, a fine gennaio. E’ successo tutto nell’arco di un pomeriggio, tra l’ora di pranzo e le 20 di martedì 13 marzo, dando vita a un contrattempo che ha disorientato i tanti che, sui social, avevano già espresso il proposito di partire per la capitale. Giallo snodato in tre atti. Inizialmente Alessandra Verni, la mamma di Pamela, aveva “postato” nel suo profilo Facebook la richiesta di autorizzazione per la manifestazione nel quartiere Appio Latino, a Roma, data per certa sabato 17 marzo «dalle 19 alle 24». L’atto era stato presentato poco prima, in mattinata, al commissariato San Giovanni. Nel testo la donna, al fine di sgombrare il campo da qualsiasi strumentalizzazione di partiti o gruppi estremisti, aveva parlato di «fiaccolata anapolitica (volendo intendere apolitica, ndr) e pacifica» e precisato il percorso: un corteo non lontano dall’abitazione dove Pamela è cresciuta, tra piazza San Donà di Piave e piazza Re di Roma. Contenta della solidarietà ricevuta, Alessandra aveva anche inserito tre cuoricini a fianco al nome della figlia.

Nei minuti successivi, però, qualcosa deve essere successo. Probabilmente si sono affacciati timori che, dopo la drammatica sequenza di febbraio (arresto dei nigeriani per l’omicidio della diciottenne, sparatoria contro i neri a Macerata, feroci polemiche sugli immigrati in piena campagna elettorale), un corteo nella capitale potesse dare vita a nuove tensioni. In questo senso, d’altra parte, non può che essere letto l’intervento di metà pomeriggio della stessa Alessandra Verni. Nel suo profilo Fb, verso le 17, la mamma di Pamela ha infatti pubblicato una precisazione: «La fiaccolata che ho indetto x mia figlia Pamela Mastropietro sarà solo x Lei xché dopo 42 giorni io da mamma vorrei farla in rispetto suo!… Quindi sono ammesse solo persone che umanamente in silenzio vogliono ricordarla con noi… Grazie a tutti x la vicinanza… È una fiaccolata d’Amore!». Come dire: provocatori e infiltrati, state alla larga. Era un tentativo di scongiurare problemi? Di certo, le sue parole tradivano una certa apprensione. In ogni caso, la pioggia di messaggi di solidarietà, dalle Marche e da altre parti d’Italia, di persone intenzionate a far sentire alla famiglia Mastropietro il loro affetto faceva pensare che la fiaccolata non fosse in discussione.Macché. La sorpresa (terza atto) è arrivata poco dopo le 20: «Purtroppo causa forze maggiori la fiaccolata x Pamela Mastropietro è rimandata», ha scritto la mamma, facendo seguire due «faccine» arrabbiate, di disappunto. Cosa è successo in quelle tre ore? La famiglia è stata indotta a rinunciare? Hanno prevalso ragioni di sicurezza o, peggio, nel frattempo si è palesato qualche «segnale» preoccupante? I dubbi hanno cominciato a serpeggiare nel web, ma Alessandra Verni ha lasciato tutti in sospeso, staccando ogni collegamento. In tarda serata, infine, da persone vicine alla famiglia, è emersa la versione di un rinvio legato a ragioni organizzative, che potrebbero andare dal poco tempo a disposizione all’indisponibilità di qualche parente a raggiungere la capitale. Sono ipotesi, però, che suscitano qualche perplessità: quel «purtroppo» scritto dalla mamma, seguito dal riferimento a non meglio precisate «forze maggiori» e dalle due «faccine» di disappunto, fa infatti pensare a motivi più seri. «Se fosse stato un banale contrattempo la signora l’avrebbe chiarito», obiettano molti in rete

(Fonte Corriere,it)